Zucchero: dubbi e consigli su dosi e tipologie.
Nel periodo dell’anno più dolce che c’è, uno studio californiano arriva a boicottare le strategie “salvafeste”. Avvertendoci che il sucralosio, un dolcificante usato in molte bibite a “zero calorie”, può dare un effetto paradossale: un aumento dell’appetito e del desiderio di cibi “ricompensa”. «Abbiamo dimostrato che le persone con problemi di obesità, e le donne, possono essere più sensibili ai dolcificanti artificiali», ha spiegato Kathleen Page, ricercatrice della Keck School of Medicine dell’University of Southern California di Los Angeles. «Bere spesso bibite dolcificate artificialmente può indurre nel cervello un senso di fame, e dunque l’impulso di consumare calorie in più.
Se l’obiettivo è il mantenimento del peso-forma, questo aiuto non serve, anzi sembra influire negativamente sul microbioma intestinale. Piuttosto sarebbe utile una sorta di detox da dolci, che spesso usiamo come comfort food. Un invito che arriva dall’Oms: se fino a ieri raccomandava di non superare il 10% di zuccheri nell’introito calorico giornaliero, oggi, visto il dilagare dell’obesità, suggerisce di scendere al 5%». Traduzione: una donna attiva, con un fabbisogno di circa 2.000 calorie al giorno, deve accontentarsi di 50 calorie provenienti da zuccheri aggiunti, cioè di 25 grammi. Si trovano in 5 cucchiaini di zucchero, in 3 di miele o in 15 biscotti industriali o, ancora, in 3 cucchiai di marmellata, in 3 datteri e 2 fichi secchi, o in una mini fetta di crostata o in una piccola coppa di champagne o spumante (fonte: Crea – Linee Guida per una sana alimentazione).
Strategie per tutto l’anno imperdibili potrebbero essere le sostituzioni.
Secondo gli esperti Il detox da zuccheri inizia dal mattino sostituendo biscotti con pane o fette integrali più un velo di marmellata, oppure con un piccolo toast al prosciutto, prosegue la nutrizionista. E continua a metà mattina con una spremuta, un quadretto di cioccolato fondente, uno yogurt o una manciata di frutta secca in luogo di snack vari. E con un goccio di latte nel tè al posto di zucchero o dolcificanti. Oltre ad alleggerire il lavoro del pancreas e allontanare il rischio di resistenza insulinica – che fa accumulare grasso nel girovita – questa “disassuefazione” ci riavvicina ai sapori veri, all’aroma di un buon caffè o di una tisana». Come racconta la foodblogger Federica Constantini, ex campionessa italiana di pattinaggio artistico e autrice del blog Dolci Senza Burro: Con croissant e cappuccino zuccherato prima dell’allenamento, all’inizio ero piena di energia ma dopo mezz’ora arrivava il calo glicemico. Durante le gare l’ho imparato a mie spese, ed è un insegnamento che porto ancora con me. Da inguaribile golosa Federica ha trovato il modo per non rinunciare a torte e biscotti, preparandoli senza troppi zuccheri.