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Wojtyla Karol: cent’anni dalla sua nascita

In data odierna, si celebrano i cent’anni dalla nascita di Papa Giovanni Paolo II. Primo Papa straniero dopo 455 anni, Wojtyla riuscì a conquistare il cuore degli italiani e di tutti gli appartenenti al mondo cattolico, grazie alla sua semplicità e spontaneità.

Eletto nel 1978, proclamato beato nel 2011 dal suo successore, il 27 aprile 2014 divenne santo, per opera di Papa Francesco.

Il primo pontefice di un paese di lingua slava combatté contro gli aberranti sistemi comunisti del suo tempo e l’oppressione politica, al fine di restituire agli uomini dignità e libertà.

Contrario tanto al comunismo quanto al capitalismo sfrenato, Wojtyla era però anche fortemente conservatore.

Si oppose all’aborto e all’eutanasia e proseguì nella tradizionale visione della sessualità umana.

Amante dei viaggi e delle esplorazioni, il pontefice polacco era anche un grande appassionato di sport: Giovanni Paolo II, difatti, passò alla storia come l’atleta di Dio.

La vita

Giovanni Paolo II era originario di Wadowice, una cittadina vicino Cracovia, figlio di un ex-ufficiale dell’esercito asburgico.

Dopo la prematura scomparsa della madre e dei fratelli, Karol fu avviato agli studi dal padre ed entrò in stretto contatto con la comunità ebraica della sua città.

Di fondamentale importanza fu la sua formazione universitaria, periodo in cui acquisì anche la padronanza di diverse lingue straniere.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale e conseguente invasione della Polonia da parte dei nazisti, Wojtyla scappò col padre verso est e l’università Jagellonica, presso la quale egli studiava, fu chiusa.

Fu costretto a lavorare, come tutti gli uomini abili, ma una certificazione lo salvò da deportazione certa in Germania per svolgere lavori forzati.

Dopo la morte del padre e l’investimento da parte di un camion tedesco, il Papa ebbe la conferma della propria vocazione religiosa.

Scampato a un tentativo di rastrellamento dei nazisti, si rifugiò presso il palazzo vescovile e appena la guerra fu terminata, Wojtyla concluse i suoi studi da seminarista.

Condusse i suoi studi finali a Roma, con l’elaborazione di una tesi di dottorato sulla natura dell’incontro tra l’uomo e Dio.

Ritornato in Polonia, insegnò etica dapprima a Cracovia e poi a Lublino.

Nel ’58 iniziò la sua vera e propria carriera ecclesiastica, con la nomina a vescovo ausiliare di Cracovia.

La sua partecipazione al Concilio Vaticano II lo consacrò all’Italia, ove divenne cardinale di San Cesareo in Palatio, per mediazione di Papa Paolo VI.

Nel suo giornale diocesano, fece pubblicare estratti di libri usciti all’epoca, fra cui Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci, testo colpito dalla censura comunista.

La sua importanza cresceva sempre più finché non giunse a partecipare al conclave che elegge Papa Luciani nel ’78.

Dopo solo 33 giorni di pontificato, Luciani morì e fu eletto Wojtyla come suo immediato successore.

Contrariamente a quanto previsto dalle norme vaticane, Papa Giovanni Paolo II volle tenere un discorso alla folla, le cui parole, ancora oggi, sono ricordate da tutti.

Si definì “un nuovo vescovo di Roma… chiamato da un paese lontano”, e superò la diffidenza degli italiani, affermando “se mi sbaglio mi corrigerete!”

Subito dopo, diede inizio alla benedizione Urbe et Orbi.

L’attentato

Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II fu vittima di un attentato da parte di un killer  turco.

Le dinamiche non furono mai chiarite, poiché l’assassino cambiava di sovente versione, ma Wojtyla riuscì a sfuggire al pericolo di morte, anche questa volta.

All’attentatore, il Papa concesse il suo perdono, dopo un lungo dialogo in carcere.

Un altro tentativo di omicidio sventato si ebbe a Fatima nel 1982, ad opera di un sacerdote spagnolo che si opponeva alle riforme del Concilio Vaticano II.

Negli anni ’80 indisse un Giubileo e istituì le giornate mondiali della gioventù.

Nell’ultimo decennio del ‘900 e nei primi anni 2000, il pontefice polacco si recò in visita in Sicilia, per le difficili vicende mafiose del tempo.

Nel corso di quegli anni, ribadì nuovamente l’importanza di una vita libera per l’uomo.

La morte

Dopo varie complicazioni di salute e il rilascio di un testamento in cui ricordava ogni suo incontro con persone fondamentali per la sua esistenza, Giovanni Paolo II si spense.

Il 2 aprile 2005 la Città del Vaticano comunicò la desolante notizia della sua perdita al mondo intero.