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”Voce e notte”: storia d’un amore contrastato

”Voce e notte” pezzo tra i più cantati e ‘ rifatti’ della storia della musica napoletana, a partire da Roberto Murolo, Piero Valli, Lina Sastri, Di Capri e l’immancabile Massimo Ranieri. Ma non solo, la canzone vanta anche tantissime traduzioni da parte di artisti stranieri.

E’ tra le canzoni napoletane più famose e canticchiate.  Ma non tutti conoscono la sua struggente storia.

Scritta da Edoardo Nicolardi, giornalista e musicata da Ernesto De Curtis il quale si impegnò al massimo affinché quelle parole che ancor oggi risuonano appassionate e struggenti, avessero l’accompagnamento musicale giusto.

Nato nel 1878 Nicolardi era figlio dell’amministratore de ” Il Mattino” , lasciatosi alle spalle gli studi di Giurisprudenza scelse di proseguire con  la carriera giornalistica.

Giornalista e poeta di talento, Nicolardi si innamorò della appena maggiorenne Anna Rossi, descritta dalle fonti, come ragazza bellissima, minuta e di buona famiglia.

I due si incontrarono per caso e fu amore a prima vista. Dopo un lungo periodo di scambi di bigliettini d’amore e incontri segreti, il giovane giornalista Nicolardi decise, come era  uso all’epoca, decise con coraggio di presentarsi a casa del padre di Anna Rossi per chiedere la mano al padre il Commendator Gennaro. Uomo facoltoso che vendeva cavalli da corsa, uomo d’affari dunque e di grande spirito imprenditoriale.

Quando il giovane chiarì il motivo della visita, il Commendatore si informò subito sulle risorse economiche del giovane, preoccupato di salvaguardare l’ereditarietà della figlia. Appurata la scarsità economica che la carriera di Nicolardi poteva produrre, negò al giornalista la mano della figlia Anna.

Quest’ultima infatti fu data in sposa ad un uomo ricco, il commerciante Corbera Pompeo, nonché cliente del Commendatore Rossi, di trentacinque anni più vecchio della giovane che all’ostacolo frapposto dal padre tra lei e Nicolardi, cominciò a ribellarsi rifiutandosi per un lungo periodo di mangiare.

A nulla valse lo scalpitare e il lungo digiuno di protesta, poiché dovette accettare il volere del padre sposando così il facoltoso Corbera.

Nicolardi compose proprio durante quella atroce tribolazione d’amore, la famosa ”Voce e Notte”  rifiutando di arrendersi dinanzi quella realtà che poneva fine alla relazione con la bella Anna. Egli di notte, quando terminava di lavorare al giornale, passava di continuo sotto i balconi delle case in Via Santa Teresa, immaginando di vedere l’amata dietro i vetri della finestra che salutava il giovane amante disperato.

” Voce e notte” fu l’opera che dipingeva sapientemente  quella passione che non avrebbe potuto realizzarsi, e anche per questo motivo divenuta una delle poesie d’amore tra le più belle della canzone napoletana.