La celebre Villa Augustea di Napoli riaprirà domenica prossima. Si tratta di uno dei siti di interesse più belli della Campania, oggetto delle campagne di scavo dell’Università di Tokyo, in continuità con la Soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli e Pompei.
Gli scavi di Somma Vesuviana hanno un forte valore scientifico che non si limita esclusivamente all’ambito storico o archeologico. Dalle ossa di animali, dai resti dei pasti, dalle ceramiche e dai resti vegetali presenti nel sito si possono ricostruire l’economia, ma anche le usanze alimentari del territorio.
Tutt’oggi non si sa chi sia stato il proprietario della villa, anche perchè non è stata trovata nessuna iscrizione che possa dare qualche informazione utile a tal riguardo.
La Villa, poco prima dell’eruzione del 472 d.C. era già stata abbandonata e spogliata di tutto, fatta eccezione per la statua di Dioniso che, probabilmente, era stata lasciata lì come una sorta di protezione.
Lo storico sito archeologico ha un’origine antica che ha inizio negli anni ’30 del secolo scorso, quando in seguito allo svolgimento di alcuni lavori agricoli vennero alla luce alcuni reperti. In quel periodo, sullo spazio che ricopriva la villa era presente un frutteto all’interno del quale il proprietario aveva creato una struttura dove sistemare gli strumenti da lavoro.
Allarmato dalla situazione, l’uomo chiese l’aiuto del farmacista Alberto Angrisani, volto noto della città di Somma che conosceva molto bene Matteo Della Corte, soprintendente dell’epoca agli Scavi di Pompei.
Ebbero così inizio le prime opere di scavo, effettuato su un’area di trenta metri, che portarono alla luce una parete, la parte di un porticato, una colonna e la testa di una statua.
I lavori proseguirono per diversi anni, ma la cosiddetta parte burocratica che rallentava notevolmente i lavori, fece pensare che fosse meglio interrare di nuovo tutto. Inoltre, fu imposto un vincolo di non costruzione per preservare la zona.
Villa Augustea: un’opportunità di crescita culturale per Somma Vesuviana
Storicamente si pensa che la Villa sia stata la dimora di Augusto, dalla quale prende il nome, anche se è solo un’ipotesi sulla quale ancora si studia.
Ricordiamo che di fatto, ad oggi non è certo che si tratti proprio di una villa. Potrebbe addirittura essere un tempio.
Domenica prossima, in occasione della Giornata nazionale delle Pro Loco, Villa Augustea sarà riaperta: “Sarà una grande opportunità per ammirare anche le ultime novità provenienti da questo straordinario sito archeologico che continua a regalare meraviglie e sorprese. In particolare per la campagna di scavo 2023 c’è grande curiosità, grazie alle testimonianze del 79 d.C. venute per la prima volta alla luce su questo territorio. Ringrazio la Missione Archeologica Internazionale Italo Nipponica sotto la guida dell’Università di Tokyo e la Pro Loco il cui presidente Franco Mosca è davvero costante nell’opera di valorizzazione”, ha dichiarato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana.
La riapertura della celebre Villa, può essere, come ha sottolineato il sindaco di Somma Vesuviana, una grande opportunità per dare visibilità al territorio vesuviano, trasformandolo in un polo culturale di attrazione.
Domenica l’ingresso alla Villa Augusta è gratuito e non serve la prenotazione.