Valeria Parrella è una scrittrice napoletana molto importante nel panorama letterario. Dunque, la Parella nacque nel 1974 a Torre del Greco, comune situato tra il Vesuvio e il Golfo di Napoli.
Tuttavia, si precisa che la Parrella cresce a Nocera Inferiore dove frequenta il liceo ginnasio governativo G. B. Vico. Successivamente, ella si laurea in lettere antiche presso l’ateneo Federico II di Napoli.
In particolare, si evidenzia che la Parella non si è distinta solo come scrittrice ma anche come drammaturga e giornalista.
A tal proposito, si precisa che si è iscritta all’Ordine dei Giornalisti come pubblicista nel 2017.
Invece, il suo esordio come scrittrice avviene nel 2003 con “Mosca più balena“, ovvero una raccolta di sei racconti. La scrittrice grazie a questa prima opera vinse diversi premi come:
- Premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante;
- Premio Campiello.
Poi, nel 2007 si dedica all’attività teatrale e pubblica “Lo Clitemnestra, il verdetto“, che viene messo in scena da Cristina Donadio al Teatro Stabile di Napoli. Inoltre, nel 2013 vincerà con “Antigone” il premio Le Maschere del Teatro Italiano come migliore autrice di novità italiana.
Il suo primo romanzo esce nel 2008 con il titolo “Lo spazio bianco“. Con questo romanzo, la scrittrice vinse il premio letterario Basilicata.
Per quanto concerne questo romanzo, si sottolinea che da esso è stato tratto l’omonimo film, che fu diretto da Francesca Comencini e interpretato dalla famosa attrice Margherita Buy.
La Parrella risulta essere attualmente una scrittrice molto letta tanto che le sue opere sono tradotte in 11 lingue: ebraico, svedese, polacco, ungherese, ceco, bosniaco, tedesco, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Invece per quanto riguarda l’attività giornalistica, si ricorda che ella lavora sia per “La Repubblica” che per “L’Espresso“. Inoltre, la nota giornalista cura una rubrica di libri settimanale presso il giornale “Grazia“.
Infine, ella si è distinta anche in ambito sociale: infatti, la scrittrice collabora con altri scrittori e insieme tengono il laboratorio per i ragazzi detenuti presso il carcere minorile di Nisida.
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