Sicurezza: Costantini (Usip), si’ a polizia empatica ma non saremo capro espiatorio
NOVA0471 3 POL 1 NOV Sicurezza: Costantini (Usip), si’ a polizia empatica ma non saremo capro espiatorio Roma, 22 lug – (Nova) – “L’emergenza epidemiologica che ha colpito il mondo intero ha causato una grave crisi economica con danni quasi catastrofici per il tessuto economico del Paese; in questo contesto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha recentemente rivolto un appello alle forze dell’ordine affinche’ siano empatiche nei confronti di chi in autunno scendera’ in piazza per manifestare la propria disperazione. L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti non puo’ che concordare rispetto alle dichiarazioni del capo della Polizia”. Lo ha affermato in una nota il segretario generale dell’Usip Vittorio Costantini che ha aggiunto: “Sara’ necessario assumere un forte atteggiamento di solidarieta’ nei confronti di chi non sa come andare avanti colpito dalla crisi. La nostra organizzazionen sindacale, fondata sui valori della Confederalita’, ha nel proprio Dna i valori della solidarieta’ umana e della empatia nei confronti del piu’ debole”. (segue) (Ren)
Sicurezza: Costantini (Usip), si’ a polizia empatica ma non saremo capro espiatorio (2)
NOVA0472 3 POL 1 NOV Sicurezza: Costantini (Usip), si’ a polizia empatica ma non saremo capro espiatorio (2) Roma, 22 lug – (Nova) – Costantini ha dunque aggiunto: “Le dichiarazioni espresse dal prefetto Gabrielli rientrano appieno nelle nostre convinzioni piu’ profonde”. Ma ha specificato: “Invero pero’, quel che ci preoccupa e’ il comportamento delle istituzioni politiche. Se qualcuno pensa che la mala gestione politica, rispetto alla crisi economica in corso, debba essere riversata sulle spalle delle forze dell’ordine, ha fatto male i suoi conti”. Quindi il segretario nazionale dell’Usip Vittorio Costantini ha concluso cosi’ il suo comunicato: “Sara’ bene che la politica si assuma la responsabilita’ del disagio sociale incombente e nel trovare le giuste soluzioni, guai a pensare che le forze dell’ordine possano essere destinate al ruolo di vittime sacrificali, a capro espiatorio dell’eventuale inefficienza altrui”. (Ren)