Moltissime sono state le sostanze stupefacenti adoperate a scopo clinico. Dalla cocaina alla amata-odiata cannabis tutte progressivamente sono passate sotto il vaglio attento del chimico farmaceutico a scopo di sperimentarne possibili effetti positivi sul piano clinico-sanitario.
Una delle sostanze che negli Stati Uniti d’America ha subito lo stesso cursus, benché ancora incerti sono gli esiti e la sua applicazione sul piano clinico è la Ketamina, ex farmaco adottato unicamente a scopo anestetico per difficili operazioni, ma che adoperato diversamente si trasforma in una delle sostanze allucinogene più potenti.
In passato la Ketamina era stata sperimentata a livello clinico su pazienti affetti da disturbi di bipolarismo, alcolismo, ansia e stress. Ad oggi però l’Agenzia del Farmaco americano (FDA, U.S. Food and Drug Administration) ha deciso di passare ad una sperimentazione più marcata, attraverso la creazione di un prodotto a base di Ketamina.
Con l’estrazione della molecola di Eskamina, infatti, gli scienziati hanno dato vita ad una sostanza capace di aiutare contro gli stati della depressione. Proprio gli esiti positivi in fase sperimentale hanno spinto la nota agenzia a porsi possibilista nell’approvazione di un tale farmaco.
Enorme resta lo scetticismo professato da moltissimi psichiatrici, i quali avvertono che al di là della sperimentazione, numerosi sono gli effetti sulla salute umana che si ignorano, soprattutto sul piano neuronale, ove agiscono tutte le sostanze stupefacenti.
Inoltre a destare preoccupazioni è la maggior circolazione che troverebbe in seguito la sostanza, in quanto sia la Ketamina che la Eskamina, sono molecole gemelle, quindi aventi i medesimi effetti se adoperate a scopo ludico, come avveniva negli anni Sessanta nella creazione dell’LSD, oppure come accade ancora oggi dove viene adoperata tra i giovani di rave e discoteche.