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Usa: continuano gli scontri tra polizia e manifestanti

Non si fermano ormai da giorni le proteste negli Usa per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte dell’agente di polizia Derek Chauvin.

Il paese intero è scosso da folle di manifestanti, che in più di un occasione sono state disperse dalla polizia con la forza.

Un uomo è stato ucciso a Louisville, secondo quanto riportato dalla stampa americana, dopo che la polizia e la Guardia Nazionale del Kentucky hanno “risposto al fuoco” per disperdere la folla.
Due persone sono state uccise e un agente è rimasto ferito in una sparatoria a Davenport. Il capo della polizia locale, Paul Sikorski, rende noto in conferenza stampa che, gli agenti sarebbero stati raggiunti da vari colpi d’arma da fuoco durante un agguato. Uno di loro è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita. La polizia ha poi arrestato diverse persone che fuggivano dalla scena a bordo di un’auto.
Diverse le manifestazioni che si sono tenute nei pressi della Casa Bianca. I dimostranti, violando il coprifuoco, sono rimasti nei pressi della casa presidenziale accendendo roghi e danneggiando alcuni edifici. I poliziotti per disperdere la folla, hanno fatto ricorso ancora una volta alle maniere forti lanciando lacrimogeni, gas urticanti e granate stordenti .
A Jacksonville, in Florida, durante le manifestazioni un agente è stato ferito ed è attualmente in ospedale. Intervistato dalla CNN lo sceriffo della città, Mike Williams, ha riferito che altri agenti sono stati attaccati con pietre e mattoni. Senza fornire un dato preciso ha poi dichiarato che, in seguito a questi eventi, sono state poste in arresto diverse persone.
A Indianapolis, almeno tre persone sono state ferite da colpi d’arma da fuoco durante le proteste. Una persona è morta.
A Detroit, in Michigan, una serie di colpi, provenienti da un auto, indirizzati verso la folla di manifestanti ha ucciso un giovane diciannovenne.
Gli Stati rispondono alle proteste imponendo il coprifuoco. Questa decisione è stata adottata da almeno 25 città in 16 stati diversi. In una decina di stati e il distretto di Columbia hanno, invece, attivato la Guardia Nazionale.

L’esito della autopsia sul Cadavere di George Floyd

I risultati delle indagini inaspriscono ancora di più gli animi. I risultati preliminari dell’autopsia su Floyd, escludono l’asfissia traumatica e lo strangolamento. La morte sarebbe stata causata da una seri di effetti combinati tra loro. Il mix emotivo causato dall’essere bloccato dalla polizia, dalle patologie pregresse (coronaropatia e ipertensione) e  qualche potenziale sostanza intossicante nel corpo dell’uomo avrebbe causato il decesso. La famiglia ha già chiesto un’autopsia indipendente, hanno dichiarato, infatti, di non aver più alcuna fiducia nelle autorità locali.

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato in queste ore che non esiterà a mobilitare l’esercito per fermare i disordini e l’illegalità.

 

Il presidente Trump ha dichiarato che farà tutto ciò che è in suo potere per proteggere la nazione dagli atti di violenza e caos che si stanno verificando, non esiterà pertanto a schierare l’esercito per evitare che anarchici e gruppi di violenti strumentalizzino delle manifestazioni pacifiche.       Incurante dei cori dei manifestanti, dopo queste dichiarazioni alla nazione, dimostrando una dose enorme di coraggio o incoscienza, Trump, e una scorta numerosissima, è uscito a piedi dalla Casa Bianca per recarsi presso la vicina Saint John Epyscopal Church. Dinanzi alla chiesa il Presidente degli Stati Uniti si è fermato davanti alla chiesa mostrando alle telecamere una Bibbia.

L’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, si è espresso in queste ore su quanto sta accedendo in America.

Secondo Michelle Bachelet, quanto accaduto in questi mesi di emergenza sanitaria e ora con la morte di George Floyd ha portato alla luce le “discriminazioni razziali endemiche” degli Stati Uniti. In una nota l’Alto Commissario Onu ha dichiarato: « Il virus ha rivelato disuguaglianze troppo a lungo ignorate. Non solo le violenze della polizia contro le persone di colore, ma anche le disuguaglianze nella sanità, l’istruzione e il lavoro, e la discriminazione razziale endemica».