Presto i delegati Unesco giungeranno a Napoli. Motivo dell’incontro è quello di regolare i flussi dei visitatori dato il sovraffollamento di alcuni luoghi turistici, il traffico internazionale illecito di opere d’arte, analizzare i cambiamenti climatici e il loro impatto sui beni culturali, e la tutela del paesaggio.
Questi sono alcuni dei temi cruciali per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di ogni Paese e proprio su questi sono chiamati a dare una risposta i delegati Unesco.
L’Unesco a Napoli
I delegati arriveranno da tutto il mondo a Napoli il 27 novembre e rimarranno nella città partenopea per tre giorni.
L’Italia, in questa occasione, ospiterà i rappresentanti e gli esperti dei 194 paesi membri dell’organizzazione. Questi tutti insieme cercheranno di elaborare risposte comuni alle nuove sfide poste al Patrimonio Mondiale e Immateriale dell’Umanità. Gli incontri si articoleranno nel corso di sette sessioni tematiche. A questi prenderanno parte, nella sessione ministeriale conclusiva, i ministri degli Esteri, Antonio Tajani e della Cultura, Gennaro Sangiuliano e un gruppo selezionato di ministri stranieri e dei massimi vertici dell’Unesco.
“Siamo sicuri che arriveremo a un documento comune che impegni le nazioni aderenti all’Unesco ad atti consequenziali nell’ambito della cornice che insieme, in un dialogo democratico, civile e garbato, andremo a definire” afferma il Ministro Sangiuliano presentando l’iniziativa con Tajani e, in collegamento, con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
“L’Italia ha molto da dire al riguardo se non altro – continua Sangiuliano – perché è tra le prime nazioni al mondo ad aver posto tra i principi fondamentali della propria Costituzione la tutela del patrimonio culturale”.
Tajani conclude “l’Italia non è una potenza militare ma una potenza culturale. Il nostro Paese ha il primato dei siti patrimonio mondiale dell’Unesco. E noi puntiamo sulla diplomazia culturale perché la cultura è un messaggio di pace e vogliamo che il Mediterraneo, su cui affacciano tra i principali siti culturali del mondo, si trasformi in un mare di pace”.