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Uccise la madre perché soffriva, assolto in aula

In certi casi, la sofferenza assume forme insostenibili, difficili a definire. Si trasforma in un tormento perenne, non solo per chi la vive in prima persona, ma anche per amici e familiari. Una descrizione che riassume bene quanto accaduto a Piova’ Massaio, in provincia di Asti. Proprio in questo paese, la sofferenza ha avuto la meglio, diventando l’ago della bilancia tra la vita e la morte. “Non si può considerare un delitto il gesto disperato di un figlio che pone fine alle atroci sofferenze della madre gravemente malata uccidendola nel sonno”. Con queste parole, il giudice del tribunale di Asti ha assolto da ogni accusa Giovanni Ghiotti, accusato della morte della madre 92enne.

L’uomo si sarebbe assicurato che la madre dormisse profondamente, grazie alla somministrazione di alcuni sonniferi e poi, successivamente, l’ha soffocata con un cuscino.

Durante l’udienza, celebrata con rito abbreviato, emozioni contrastanti sono venute alla luce durante la deposizione dell’imputato: commozione, dolore, frustrazione davanti alla crudeltà del fato. In aula qualcuno si è commosso.

Ghiotti confessa l’omicidio della madre: “soffriva troppo”

Ghiotti, volontario della Croce Rossa, ha nascosto i fatti per ben tre anni; in seguito ha confessato la verità ai carabinieri, dopo essersi recato al comando per un presunto atto di vandalismo.

“Sono stato io a rigare quell’auto, volevo essere chiamato. Perche’ volevo dirvi che tre anni fa h ucciso mia madre”. Una dichiarazione che ha lasciato senza parole gli agenti. L’uomo ha spiegato come gli ultimi anni di vita della donna fossero segnati da terribili dolori. Distrutta da una forma di osteoporosi particolarmente aggressiva, la donna ha subìto tre operazioni.

Giovanni Ghiotti, un percorso tormentato

Il dolore si era acuito dopo l’ennesima frattura. Cosi’ Ghiotti, mosso da un atto di dolore misto a compassione ha deciso di porre fine alle sofferenze della madre. Tutto ciò è avvenuto dopo la scomparsa del padre, al termine di una terribile malattia.

La morte della novantenne era stata ricondotta a cause naturali. Sulla questione è intervenuto Mario d’Arpino, avvocato di Ghiotti, che ha dichiarato: “Aspettiamo le motivazioni. Quello che posso dire e’ che e’ stata una udienza vibrante. Mentre il mio cliente raccontava c’era un clima di sofferenza, di turbamento. Sembrava di rivivere il dramma. Prima di confessare l’omicidio non ne aveva parlato con nessuno, non si era mai confidato ne’ con un amico ne’ con un prete. Non voleva mettere quella sofferenza sulla spalle di nessuno. Aveva rinunciato a tutto per stare con i suoi genitori e se fosse stato condannato all’ergastolo, avrebbe sacrificato nuovamente la sua vita”.

Il pm aveva richiesto un periodo di reclusione di poco superiore ai sette anni; il difensore ha richiesto l’assoluzione: “Ho ammirato l’equilibrio della procura, lo stile e la determinazione, il garbo che e’ stato messo nelle indagini perche’ anche la procura ha avuto la consapevolezza che la questione era complessa e delicata. E anche le attenuanti chieste dimostravano che l’accusa aveva capito che Ghiotti ha agito su alti valori morali. Il suo e’ stato un atto d’amore, la decisione del giudice e’ stata netta, libera e coraggiosa”.