Ebbene sì, da stanotte dormiremo di più.
Le lancette degli orologi saranno spostare un’ora indietro; torna l’ora solare. Reinseriremo l’ora legale il prossimo 31 marzo 2019.
La Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha stimato che nel 2018, proprio grazie a quell’ora di luce in più, vi è stato un risparmio economico di circa 110 milioni di euro, oltre ad una riduzione di emissioni di CO₂ pari a 290 mila tonnellate. In totale, 554 milioni di kilowattora di energia in meno.
I mesi che hanno registrato consumi più bassi sono stati aprile ed ottobre. Ciò è dovuto al fatto che essi sono caratterizzati da giornate più corte, in termini di luce naturale, rispetto al resto dell’anno.
Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate risultano più lunghe, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, facendo emergere risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Ma sarà l’ultima volta? È possibile.
Sulla spinta di una consultazione pubblica online, secondo la quale l’84% di coloro che hanno partecipato ha chiesto la fine del sistema in vigore, ad agosto il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, ha suggerito di mettere fine all’obbligo del cambio d’orario.
È l’Unione Europea, infatti, che dal 2001 regola a livello continentale il passaggio in contemporanea tra l’ora astronomica e quella convenzionale. Secondo la nuova proposta, ogni paese potrà invece scegliere se adottare tutto l’anno l’ora solare oppure quella legale.
Da valutare i pro e contro.
Da un lato i vantaggi a livello economico, dall’altro i disagi che una tale decisione comporterebbe.
Staremo a vedere…