Turismo campano ancora in panne nonostante la ripartenza tanto agognata e il desiderio di lavorare.
La cultura, i paesaggi e il cibo formati le dinamiche del training del turismo campano stentano a rifiorire post covid per l’assenza di turisti provenienti dall’area Britannica.
La mancata possibilità per il turismo campano di accogliere cittadini provenienti dal mondo britannico, decide e parecchio sul traffico turistico soprattutto per via aerea.
L’aeroporto internazionale di Napoli di Capodichino sarà precluso a cittadini provenienti dal mondo britannico fino al prossimo 24 agosto, stando a quanto comunicato dalla Tui, con possibilità di allungamento fino al 30 in caso di ulteriori disposizioni limitazioni per il traffico aereo.
Gli effetti negativi incidono sulla bilancia commerciale del turismo campano locale, che, stando alle stime toccano intorno a circa 900mila ingressi mancanti.
Basti tener conto delle perdite nel ramo alberghiero, soprattutto con la vicinanza del periodo estivo di maggior vigore, palesando l’assenza del turismo britannico sulle nostre spiagge, a partire dalle isole.
In contemporanea, il flusso turistico aereo del colosso dei trasporti aerei ha infatti dirottato le sue rotte e i suoi mezzi verso altre mete capitali del turismo estivo europeo, come Spagna e Grecia.
La riapertura a fine agosto, quindi, potrebbe contribuire a ben poco nel tentativo estremo di salvare il turismo estivo campano, già in perdita per la perdita di fette del turismo proveniente dalla Cina e dalla Russia.
A ciò va ad aggiungersi la perdita per il turismo campano di cittadini di nazionalità statunitensi, dal secondo dopoguerra affezionati alla nostra regione.
Gli imprenditori del ramo continuano a sollecitare presso il governo e la regione un piano di aiuti analogo a quello adottato nello stato transalpino, afflitto parimenti con aree quali Parigi e l’area meridionale.
A ciò si allegano anche i nuovi episodi di contagio presso la regione lombarda e Mondragone e l’insufficienza d’investimento di 2 miliardi di euro.