Arriva l’ultimatum della speaker della Camera Nancy Pelosi riguardo l’attacco al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump: impeachment o dimissioni immediate per il presidente in uscita.
Dopo l’attacco al parlamento, con 5 vittime accertate, la fine del mandato si fa ancora più tesa. Perde la vita negli scontri del 6 gennaio al Campidoglio anche un poliziotto mentre molti ministri, ex sostenitori di Trump, lo isolano e gli chiedono di ammettere la sconfitta.
L’indagine dell’FBI adesso riguarda anche il presidente Trump — come istigatore, se non addirittura mandante — e non più con la sola accusa di sedizione e terrorismo: si aggiunge quella di omicidio. Uno degli assalitori era in possesso di undici molotov e di un’arma semiautomatica. Arrestato, inoltre, il suprematista bianco che aveva occupato l’ufficio della Pelosi, Richard Barnett, in Arkansass.
Oscurato da Facebook, Twitter e Instagram, Trump si trasferisce su Parler per le comunicazioni, un social più volte associato all’estrema destra. Ieri notte, col consiglio dei suoi — ormai pochi — sostenitori al governo, ammette la sconfitta senza mai nominare Joe Biden. Annuncia, inoltre, che non presenzierà al giuramento il 20 gennaio.
Presto è arrivato il commento gelido di Joe Biden: “La decisione — riguardo l’impeachment — spetta al Congresso, io ora sono concentrato su pandemia e crisi economica“. Aggiunge: “è una buona cosa se non viene al mio giuramento“, dando, invece, il benvenuto al vicepresidente Mike Pence intenzionato a partecipare.
Impeachment per Donald Trump: solo un valore simbolico?
Se il vicepresidente Pence non attiverà il 25esimo emendamento della Costituzione, che prevede le dimissioni immediate del presidente, senatori e deputati, anche repubblicani, sono pronti a votare a favore di un secondo impeachment per istigazione all’insurrezione. I tempi tecnici prevedono, però, almeno due settimane per tale procedimento.
Quindi, l’impeachment per Trump sarebbe soltanto simbolico dato che, dopo il 20 gennaio, si insedierà il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Tra i repubblicani si fa strada, a questo punto, la possibilità di convincere Donald Trump a dimettersi, in modo che il vicepresidente Pence, che diverrebbe a tutti gli effetti presidente fino al 20 gennaio, gli possa concedere il perdono, mettendo Trump al riparo dai rischi legali dell’attacco al Campidoglio. Il presidente, però, resta irremovibile: non vuole farsi da parte.