Il celebre Topolino è stata una pubblicazione periodica a fumetti in formato giornale edita in Italia dalla Casa Editrice Nerbini dal 1932 al 1937 e poi dalla Arnoldo Mondadori Editore fino al 1949 per 738 numeri.
Nell’aprile 1949 la testata venne soppressa per crearne un’altra che ne mantenne il nome ma ne cambiò il formato passando a quello noto come “libretto” e ricominciando la numerazione dal n. 1.
Aveva inizialmente otto pagine e oltre a fumetti della Disney presentava produzioni di altri autori sia americani che italiani.
Il 31dicembre 1932 fa la sua comparsa nelle edicole italiane un settimanale intitolato «Il Giornale di Topolino», pubblicato dalla Casa Editrice Nerbini di Firenze.
È il primo periodico italiano dedicato ai personaggi creati da Walt Disney.
La Casa editrice, fondata negli ultimi anni dell’800 dall’ex giornalaio Giuseppe Nerbini, si è resa celebre soprattutto per collane di letteratura popolare e saggistica di orientamento socialista.
Nel 1932 la sua direzione è affidata a Mario, uno dei figli di Giuseppe che, dopo la morte del fratello Renato e del padre nel 1934, diventerà proprietario unico dell’impresa.
Nel 1932 Mickey Mouse è all’apice del suo successo cinematografico e Mario è stato probabilmente colpito dai disegni animati del personaggio che a Firenze sono proiettati al cinema Savoia nelle “Mattinate Topolino”.
L’uscita del primo numero del giornale suscita inaspettati problemi: l’editore Carlo Frassinelli di Torino, che ritiene di detenere i diritti del personaggio per l’Italia, intima a Nerbini di sospendere la pubblicazione.
Questi, temendo il sequestro del settimanale, cambia dal terzo numero il titolo della testata in «Il Giornale di Topo Lino», dedicandola ad un nuovo personaggio, Lino il topo ideato da Giove Toppi, al posto di Mickey Mouse. In realtà sono in difetto sia Frassinelli sia Nerbini.
Il primo infatti ha acquistato solo i diritti per due volumi del personaggio, mentre Nerbini ha ottenuto unicamente l’autorizzazione a riprodurre la figura di Mickey Mouse nella testata del giornale dal Consorzio Cinematografico Edizioni Artistiche Internazionale di Roma (EIA).
Dal numero cinque il giornale torna quindi al suo nome originario e, dal numero sette, inizia a ospitare fumetti di produzione americana.