Torna a far parlare di sé la tiktoker partenopea Rita De Crescenzo, che nelle ultime settimane ha generato diversi episodi di degrado sociale e umano. Nel passato, già nota per diverse vicende giudiziarie riguardanti ormeggi abusivi in via Caracciolo, un arresto con l’accusa di spacciare droga per conto del clan Elia, la sospensione della patria potestà per il figlio piccolo.
Dopo il video girato e postato sui social in cui si esibisce con un balletto provocatorio in diretta, mentre viene multata sul lungomare di Napoli dai vigili urbani, gli episodi scandalosi della donna sono ritornati a far discutere.
Dapprima bloccando il traffico per girare un video tra Mergellina e la Riviera di Chiaia, senza autorizzazioni e senza alcun rispetto per le norme Covid. Un vero e proprio set abusivo quello organizzato, con una limousine Hummer lunga 7 metri ferma, proprio al centro della strada, in largo Sermoneta, nella zona degli chalet di Mergellina a Napoli, con la musica diffusa ad altissimo volume ed udibile a decine di metri di distanza. Tre persone che ballano, riprese da una telecamera, un gruppetto che si unisce. E la stessa scena, poco dopo, anche lungo via Riviera di Chiaia, a 450 metri dal commissariato San Ferdinando della Polizia di Stato.
È una festa al Rione Traiano, tenutasi poche ore fa, l’ultima trovata della tiktoker partenopea che si è esibita con musica e canzoni neomelodiche sparate a tutto volume creando assembramenti e forti disagi nella zona. A denunciare il tutto è stato il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, il quale ha pubblicato il video della scena denunciando il degrado sociale dell’accaduto: “Fanno quello che gli pare. La città è in mano loro”, che ha aggiunto: «È una vergogna che questi personaggi continuino a spadroneggiare in città, rimanendo impuniti. Inviato il video alle forze dell’ordine».
La De Crescenzo non è però l’unica. Sempre più diffusi stanno ormai diventando questi “appuntamenti” sui social. Dai clan della camorra ai video – orrore pubblicati da bambini e ragazzi che vengono incitati a compiere gesti estremi fino a togliersi la vita.