Tra le numerose ordinanze ministeriali di questo periodo, il focus è ricaduto per ovvi motivi anche sull’importanza del lavoro e sulle varie strategie per poter continuare a svolgere le proprie mansioni lavorative, in condizioni di sicurezza e precauzionali a causa dell’imperversare del Coronavirus.
Tra i comuni che hanno lanciato provvedimenti sul telelavoro c’è anche quello di Napoli.
Lo scorso 20 gennaio è stata messa a punto la sperimentazione di un progetto chiamato ” Lavoro Agile” per le pratiche innovative che conciliano il binomio vita-lavoro, approvata già a novembre. Essa ha come base la legge 81 del 2017, per le misure di tutela del lavoro autonomo volta a favorire la flessibilità nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato o diverso da quello da ufficio.
L’esperimento avrà una durata di quattro mese e per il momento coinvolge al comune di Napoli, 73 dipendenti che avranno la possibilità di lavorare in altri luoghi diversi dal solito ufficio.
Secondo l’assessore Monica Buonanno, la conciliazione tra lavoro e cura della persona, sono direttamente proporzionali alla riduzione anche dell’inquinamento, del consumo energetico generale, ma anche in tutela di quelle condizioni che vanno protette in chi esercita una professione.
I dipendenti ammessi al progetto ” Lavoro Agile”, gli smartworkers verranno forniti di attrezzature appropriate che garantiranno loro il collegamento con l’ufficio e il controllo del lavoro stesso, spetterà ai dirigenti che monitoreranno l’operato e le fasce di reperibilità dei lavorati.
Tale sperimentazione terminerà a giugno di quest’anno, mentre si attenderà che la legge nazionale diventi operativa a tutti gli effetti.
I vantaggi dello Smart Working sono molteplici, sia da un punto di vista di risparmio nei costi delle utenze, fino ad arrivare alle agevolazioni fiscali e personali.