Vince lo Stabile come teatro online.
Fra i molti palcoscenici, uno di quelli che continua a tenersi tra i più attivi, nonostante il periodo, è lo Stabile di Napoli. Il Teatro sta, infatti, proponendo sul suo sito gli spettacoli che hanno fatto la sua storia. Un’occasione questa, per rivedere o per scoprire i grandi spettacoli.
Si è partiti con “’Nzularchia” di Mimmo Borelli, “Mal’Essere” di Davide Iodice ed “Elettra” di Andrea De Rosa. A questi si sono aggiunti in questo fine settimana “Gomorra” di Roberto Saviano e Mario Gelardi, “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, e l’intervento del nuovo direttore Roberto Andò, a cui seguiranno poi tanti altri.
“In un momento come questo di crisi, più che mai, è necessario sottolineare il ruolo irrinunciabile della cultura, fondamentale costruttrice della fisionomia d’una comunità. Senza arte, letteratura, teatro, musica, non esistono popoli, ma soltanto masse senza identità”, si legge sul sito del Teatro. È per questo che il Teatro Stabile propone una selezione di video spettacoli tratti dai suoi 17 anni di storia.
“Siamo tutti reclusi, e in questa condizione chiamati a evocate e a ripensare, in assenza, nel teatro della nostra mente, il luogo della vita, i luoghi della vita. Eppure Pascal, grande filosofo tragico, ha scritto che tutta l’infelicità dell’uomo deriva dal fatto che gli uomini non sanno stare da soli nella propria stanza. Ecco, ora che siamo tutti desolatamente soli nelle nostre stanze, e infelici, mi è sembrato opportuno sollecitare amici e amiche, attori e attrici, scrittori e scrittrici, registi e registe, a inviare al Teatro Mercadante un frammento dei loro pensieri ai tempi del coronavirus”. Sono queste le parole di Roberto Andò, direttore del Teatro.
Sul sito, visibili anche i contributi video dei ragazzi della Scuola di Teatro: Eleonora Fardella, Manuel Di Martino e Antonio Elia, Genio e sregolatezza di Alexander Dumas; Antonio Elia, Uscita di Emergenza di Manlio Santarelli; Simone Miglietta, Amleto di William Shakespeare; Valentina di Leva, Io ti amo di Stefano Benni; Pasquale Aprile, Il grande dittatore di Charlie Chaplin; Francesca Cercola, Mal di denti di Annibale Ruccello.
Il direttore Andò invita infine ad usare le parole degli artisti “come un talismano contro la paura, un seme per ritrovare il teatro come luogo della vita e, con esso, il suo senso futuro”.