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Teatro Ricciardi: la vicinanza ai lavoratori dello spettacolo

In data 1° maggio, festa dei lavoratori, il teatro Ricciardi di Capua lancerà un’iniziativa virtuale, per esprimere vicinanza a tutti gli operanti nel settore spettacolo.

Il teatro, sito nella cittadina capuana, dedicherà la giornata coincidente con l’arrivo dell’ultimo mese primaverile, alla divulgazione e alla difesa delle difficili condizioni attuali di chi ha fatto dell’arte scenica il proprio mestiere.

Venerdì, alle ore 19, sui canali social ufficiali, il Ricciardi comunicherà al mondo intero cosa davvero significhi far parte di quel geniale universo, ora.

Il teatro non è, difatti, solo un luogo, ma un’associazione fatta di anime solidali che, mai come oggi, devono dar prova di una grande compattezza e forza morale.

Peppino di Capri, Isa Danieli, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Gino Rivieccio, Tony Laudadio, Luca Sepe, Marisa Laurito, Biagio Izzo, Patrizio Rispo, Orietta Berti e tanti altri offriranno il loro sostegno a chi, dietro le quinte, attende, ormai da troppo, il pubblico.

Il disastro economico

Tale impresa nasce da una presa di coscienza della crisi economica che sta colpendo, in misura sempre maggiore, la produzione di qualsiasi evento live. Attori, attrici e registi, ma anche tecnici, bigliettai, amministratori, tour manager, scenografi, costumisti, sarte, e falegnami stanno facendo fronte a un danno economico piuttosto rilevante.

Solo durante la prima settimana di chiusura, sono stati persi diecimila euro, secondo quanto riportato dall’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. Trecentomila persone, il cui impiego rientra nel settore cultura, restano inermi nelle loro abitazioni.

I social potranno allora servire da mezzo di comunicazione per richiedere vicinanza e la riapertura di un teatro sicuro, ma dal vivo.

L’augurio

Il Ricciardi di Capua si auspica quindi un ritorno alla normalità da mettere in atto quanto prima, in modo da poter far rinascere la speranza. Occorre invitare lo Stato e la Regione Campania a prendere una decisione meno rigida, per quanto riguarda il teatro.