Quello di oggi è un “accadde oggi” che parla del mondo dello sport, in quanto, si parlerà di due figure che hanno primeggiato in ambito sportivo. Infatti, oggi, 11 agosto, ma del 1953, morì il pilota automobilistico e ciclistico Tazio Nuvolari e, andando ancor di più a ritroso nel tempo, nello stesso giorno, ma del 1902, nacque il ciclista Alfredo Binda. Due nomi, due icone per il loro ambito.
Partiamo da Tazio Nuvolari, personaggio di una notevole rilevanza nel suo campo, che, fin da piccolo ha sempre dimostrato una forte attitudine alla dinamicità. A 28 anni riesce ad ottenere la licenza come corridore motociclista e partecipa al Circuito Internazionale Motociclistico di Cremona. Verso i 30 anni inizia a correre con costanza e assiduità, divenendo a tutti gli effetti un professionista nel suo campo, dapprima con la moto, tale che viene chiamato il “campionissimo” delle due ruote, per poi dedicare la sua attenzione alle auto, decidendo di fondare la Scuderia Nuvolari a Monza.
La sua grande passione e determinazione gli conferiscono popolarità, tale che, riceve da parte di D’Annunzio un simbolico regalo, una tartaruga. “All’uomo più veloce, l’animale più lento”, e così, la piccola tartaruga d’oro diventa un piccolo amuleto per Nuvolari.
E se nel 1953 ci fu il decesso del campione Nuvolari, nel 1902 nacque un’altra icona, Alfredo Binda, un corridore ciclista italiano. Una carriera proficua costellata da molteplici vittorie, sia in Italia, che all’estero, partecipando a varie gare, quali il Giro di Italia, vari campionati italiani e Giro in Lombardia, il Tour de France e i Campionati del Mondo. Proprio per la sua grande abilità nel suo campo, fu definito “Il signore delle Montagne”.
Purtroppo, la sua proficua attività ciclistica dovette fermarsi per una frattura al femore, ma questo non gli impedì di “continuare”, in altro modo, ad esercitare la sua passione. Infatti, fu nominato commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo e guidò Gino Bartali e Fausto Coppi.