Dilaga il malcontento a Napoli, è una sensazione onnipresente, che investe la città. In particolare, a generare tanto disappunto, non è solo la situazione generata dalla pandemia di Covid-19, ma i costi causati da quest’ultima, soprattutto per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza. Parte della cittadinanza necessita di tamponi gratis.
Per molti lavoratori precari, o disoccupati, infatti, l’acquisto dei dispositivi di sicurezza è diventato una vera e propria spesa da sostenere. Tale problematica è emersa e ha trovato il modo di esprimersi.
Tra le tante dichiarazioni, pregne di esasperazione e malcontento, abbiamo la seguente, la quale riassume la criticità della situazione: “Ci siamo vaccinati e abbiamo accettato le limitazioni ma non è possibile pensare che ogni giorno spendiamo soldi che non abbiamo per tamponi e mascherine”.
Nelle parole di disoccupati e lavoratori è possibile ritrovare tutta la preoccupazione e la paura legate alla crisi sanitaria, che si traduce in una vera e propria crisi economica, che persiste.
Le nuove linee date dal Governo impongono di indossare le mascherine ffp2 a lavoro, sui mezzi di trasporto, nei cinema e a teatro. Una spesa nuova, che aumenta il carico e si aggiunge a quella dei tamponi.
Napoli: manifestazione da Piazza Municipio alla prefettura per richiedere mascherine e tamponi gratis
Da questa situazione di enorme disagio, che riguarda più aspetti, nasce la manifestazione organizzata dai disoccupati del Movimento 7 Novembre e dai lavoratori portuali Si Cobas, che hanno sfilato da piazza Municipio sino alla Prefettura di Napoli.
Tra le tante persone intervenute, c’era anche Angelo, che non ha un lavoro; quest’ultimo ha dichiarato: “Ci hanno spacciato il vaccino come unica soluzione e noi ci siamo vaccinati e siamo pronti anche a fare quarta e quinta dose. Però il vaccino non impedisce il contagio e allora siamo sempre più spesso a sottoporci a tamponi per salvaguardare la salute nostra e degli altri”.
Subito dopo, segue la richiesta di ricevere tamponi e mascherine gratis, strumenti indispensabili in questo momento storico. Un portuale prende la parola: “Siamo d’accordo a portare le ffp2 ovunque, però non vogliamo pagare noi il costo della pandemia. Con tamponi e mascherine obbligatori hanno sollevato i datori di lavoro dalle operazioni di sanificazione. In pratica, il costo sociale è tutto sulle nostre spalle”.
La voce di chi non ha più risorse, che chiede delle tutele indispensabili a proteggere la salute della comunità.