L’isola svedese di Faro, dove Ingmar Bergman ha trascorso gran parte della sua vita e dove ha creato alcune delle sue opere più famose, ha conservato con cura la sua eredità. Ogni anno, l’evento Bergman Week consente ai visitatori di visitare la casa del regista, il teatro privato e la tomba e passeggiare tra i luoghi presenti nei suoi film. Questa celebrazione funge da sfondo e ispirazione per l’ultimo film di Mia Hansen-Love. Bergman Island( Sull’isola di Bergman) è un’indagine su due tipi di relazioni: tra un regista ed un fan, ed una donna ed un uomo. Il lungometraggio di 105 minuti, in inglese, è stato proiettato all’International Film Festival of India a Goa.
Sull’isola di Bergman a Dicembre nel cinema italiano
Sull’isola di Bergman: i registi possono essere separati dalle loro opere? Come consideriamo il culto del regista maschile, soprattutto uno con un lato personale complicato che potrebbe non essere stato troppo gentile con le donne? I registi dovrebbero farsi coinvolgere sentimentalmente? Queste domande turbinano intorno a Chris mentre atterra a Faro con il suo partner.
Chris (Vicky Krieps) e Tony (Tim Roth) sono registi in diverse fasi del loro processo creativo. Oltre a godersi il mirino della Bergman Week, Chris è distrutto dal blocco dello scrittore e contagiato da un’inquietudine che spesso si riflette nei drammi relazionali di Bergman.
Un film sugli intrecci tra cinema e vita diventa un film nel film quando Chris racconta la sua sceneggiatura a Tony. Nonostante la sua disattenzione, Chris visualizza il film che vorrebbe fare.
Mia Wasikowska nei panni di una regista che arriva allo stesso modo a Faro e si imbatte in una vecchia fiamma (Anders Danielsen Lie). Lei è piena di desiderio sessuale, aspettative disuguali e saggezza forgiata nelle braci dell’amore morente.
È difficile non pensare alla relazione di Hansen-Love con il regista Oliver Assayas, conclusasi dopo 15 anni nel 2017. Bergman Island esplora i diversi percorsi di carriera tra uomini e donne: alcuni uomini riescono a essere fiduciosi e produttivi nonostante le turbolenze personali, mentre alcune donne rispondono all’angoscia con esitazione e insicurezza. Un occhio spiccatamente femminile esamina la dinamica di genere che gli uomini danno per scontata ma che raramente lascia le donne inalterate.
A partire dal 7 dicembre il film sarà nelle sale italiane.