Riprendere a studiare dopo pranzo è davvero faticoso, soprattutto perché essendo in corso la digestione si tende ad avvertire particolare stanchezza.
Gli esperti consigliano una alimentazione bilanciata e non troppo pesante, per far sì che quella sensazione di affaticamento possa in qualche modo essere mitigata.
Uno dei consigli che sicuramente gli studenti già conosceranno è quello di bere un buon caffè, possibilmente amaro, per provare ad essere poi vigili e meno assonnati. Certo è che alcune materie non aiutano e spesso la noia prende il sopravvento. In questi casi peró, se si parte prevenuti, si otterrà l’opposto di ciò che dovrebbe essere.
Un suggerimento è quello di non iniziare a studiare subito dopo mangiato. Bisogna ritagliarsi uno spazio di almeno un’ora dopo il pranzo, possibilmente senza addormentarsi.
Studiare dopo i pasti: tra scarsa concentrazione e stanchezza
A questo punto il problema è trovare la concentrazione. Sicuramente, se la materia attira, non si farà fatica, ma qualora fosse noiosa, è un problema.
Gli esperti, proprio per questo motivo, consigliano di studiare stilando dei cicli temporali di 10/15 minuti, ai quali corrisponde una pausa di 2/3 minuti circa. Può sembrare dispendioso in termini di tempo ma così facendo il cervello si abituerà piano piano a focalizzarsi esclusivamente su una determinata cosa, senza distrazioni.
Quella di spezzettare lo studio è una tecnica utilissima anche qualora si soffrisse di ansia. Sono sempre più numerosi gli studenti che si bloccano e non riescono a studiare, solitamente o per senso di inadeguatezza o per la mole di cose da imparare.
Secondo gli psicologi, ridurre il “carico” distribuendolo nel tempo, aiuta.
Suddividere il programma in obiettivi ridotti, consentirà alla mente di concentrarsi su traguardi ridotti e la persona si sentirà più sicura e appagata dagli obiettivi raggiunti.
Un suggerimento è quello di porsi degli obiettivi di studio giornalieri, in base alle proprie esigenze. Ad esempio: “Studio 3 capitoli in 5 ore“.
Per quanto concerne le cose da evitare, è opportuno ricordarsi di non mangiare cose zuccherate durante lo studio. Gli zuccheri aumentano la sonnolenza e di conseguenza la stanchezza.
I consigli o suggerimenti per trovare la giusta concentrazione, soprattutto dopo mangiato, (naturalmente c’è anche chi decide di studiare al mattino, ma non tutti possono e soprattutto potrebbero presentarsi gli stessi problemi) sono riassumibili in 5 passaggi:
- Organizzare l’ambiente;
- Pianificare le cose da fare e da studiare;
- Bere tisane o acqua, evita caffeina e bevande zuccherate. Eventualmente qualora fosse necessario assumere integratori;
- Concedersi delle pause;
- Ascoltare il proprio corpo.
Ovviamente ogni studente, così come ogni persona, è diverso dall’altro e dunque le abitudini e le modalità di concentrazione possono essere differenti. Cosa significa questo? Vuol dire che è sempre bene seguire sane abitudini di vita ed ascoltare i messaggi che ci inviano il nostro corpo e la nostra mente.
Ricordiamo che studiare è considerabile a tutti gli effetti un lavoro e come tale fonte d’ansia: non bisogna mai dimenticarlo.