Partire, essere indipendenti; due aspetti che affascinano ed incuriosiscono i giovani, costantemente alla ricerca di nuovi stimoli e nuove emozioni.
In una società in continua evoluzione, caratterizzata da connessioni sempre più veloci e modi di interagire e relazionarsi sempre più dinamici, diviene importante saper affrontare le sfide che il mondo propone.
E per farlo bisogna crescere, tanto a livello culturale quanto personale.
Fondamentale, dunque, è fornire ai ragazzi gli strumenti che permettano loro di adattarsi, inventarsi ed anticipare il futuro.
A tal proposito, una soluzione valida ed efficace è quella di far studiare i propri figli all’estero, sin da adolescenti.
Un soggiorno, breve o lungo che sia, lontano dal nostro paese, li aiuterà ad aprire la mente ed allargare i propri orizzonti, rendendoli consapevoli delle loro potenzialità e dell’ambiente che li circonda.
Inoltre, avranno l’opportunità di acquisire quelle “competenze trasversali” che non provengono dai libri, ma da un’aumentata fiducia nelle proprie capacità.
Ai genitori il difficile compito di lasciarli andare, spezzando quel cordone ombelicale che, dalla nascita, li lega ai figli. Per riuscirci basta superare i propri limiti e le proprie reticenze, convinti che i loro ragazzi potranno avventurarsi in spazi sconosciuti, ricchi di possibilità.
Imparare una nuova lingua, conoscere nuovi compagni e nuovi professori, apprendere metodi di studio diversi: sono solo alcune delle occasioni da cogliere al volo, vivendo esperienze uniche ed indimenticabili.
Certo le difficoltà non mancheranno, ma saranno senz’altro soppiantate dalle soddisfazioni che, in seguito, arriveranno.
E allora. Pronti a fare i bagagli? A scoprire mondi ancora inesplorati?