Manca meno di un mese al Natale e se c’è un piatto che non deve mai mancare sulle tavole dei campani, in questo periodo, sono gli struffoli. Si tratta di palline di pasta dolce fritte e ricoperte di miele.
Origine
Secondo alcuni sarebbero stati gli spagnoli a portare questo piatto a Napoli intorno ai primi decenni del Seicento. Ma l’ipotesi appare infondata. Infatti, guardando l’etimologia della parola, “struffolo” non ha nulla a che fare con la lingua spagnola né con il dialetto napoletano.
Gli struffoli sono un dolce conosciuto in tutto il sud Italia, chiamato in modo diverso a seconda del luogo. Quindi tale piatto potrebbe non avere un’origine strettamente partenopea.
Perfino Matilde Serao in uno dei suoi romanzi, “Il paese di Cuccagna”, definisce questo dolce come “la delizia della folla napoletana a ogni festa“.
Presenti sulle tavole dei napoletani almeno dal XVII secolo, l’origine degli struffoli è ancora discussa.
Nella cucina spagnola esiste una variante molto simile agli struffoli chiamata “piñonate”. Questo è un dolce tipico dell’Andalusia e diffuso soprattutto nel sud della Spagna, che viene preparato durante le festività pasquali. Ma anche in Grecia e Turchia esiste un dolce molto simile agli struffoli napoletani.
Per questo motivo si può dire che il dolce considerato un piatto tipico della cucina napoletana e di tutto il meridione è il frutto di contaminazioni diverse culture.
Ma perché si chiamano struffoli?
Se cerchiamo l’origine di questo nome all’interno del Dizionario etimologico napoletano, noteremo che si accosta lo “struffolo” ad una “piccola matassa di paglia o stoppa”. Dunque, il termine venne utilizzato in cucina per la somiglianza dello “struffo”, il batuffolo utilizzato per pulire e lucidare il marmo.
Ma la parola struffolo può derivare anche dal longobardo, lingua in cui “struff” è qualcosa che veniva “asportata da un pezzo più grande”.
Queste solo alcune ipotesi ma la più accreditata è quella che fa risalire l’etimologia dello “struffolo” dal greco “strongoulos”, cioè “rotondo”.
A portare nel sud Italia questo piatto sarebbero stati dunque gli antichi greci, a confermare tale ipotesi vi è il fatto che in Grecia si prepara un dolce molto simile.