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Stonehenge: il primo calendario che scandiva l’anno solare

Stonehenge, il più antico e famoso sito archeologico di cui siamo a conoscenza, composto da un insieme circolare di colossali pietre erette, conosciute come megaliti, sormontate da consistenti architravi orizzontali,  si trova nello Wiltshire in Inghilterra. Da tempo si sospetta che il sito servisse da calendario o da osservatorio astronomico, per via dell’allineamento di alcune sue pietre con il Sole nei giorni dei solstizi.

Secondo recenti studi, il sito di Stonehenge era un calendario perpetuo che scandiva l’anno solare: ogni pietra del cerchio esterno indicava un giorno del mese.

Il professore di archeologia Timothy Darvill, alla Bournemouth University (Regno Unito), ha ipotizzato che i costruttori di Stonehenge avevano pensato a un calendario di 365 giorni, che permetteva alle persone che abitavano nelle vicinanze di tenere traccia dello scorrere dei giorni e dei mesi. Un calendario un po’ diverso dal nostro ma tutto sommato di facile lettura.

Le pietre di sarsen a Stonehenge sono disposte secondo tre diversi schemi. Oltre alla circonferenza esterna di 30 monoliti, ci sono 4 pietre in formazione rettangolare all’esterno del cerchio e cinque triliti (costruzioni formate da due massi rettangolari verticali e uno disposto orizzontalmente sopra di esse, formando una specie di architrave) all’interno di esso.

Ognuna delle 30 pietre nel cerchio di sarsen rappresenta un giorno del mese, che è diviso in tre periodi di 10 giorni, le quali vanno moltiplicate per 12 si ottiene 360 e si aggiungono altri 5 giorni dai triliti centrali si arriva a 365. Questi cinque giorni in più avrebbero rappresentato un mese corto, forse un periodo di celebrazioni a metà dell’inverno dedicato alle divinità del sito.

Per sincronizzare il calendario all’anno solare, che dura 365 giorni, è necessario aggiungere un giorno al calendario ogni 4 anni, ossia lo scopo delle quattro pietre disposte a rettangolo avrebbero avuto proprio questo scopo. Così i solstizi invernale ed estivo avrebbero avuto le stesse coppie di pietre ogni anno, e quello invernale anche da uno dei triliti centrali.