Stati Uniti D’America, 30 ottobre 2019, la camera statunitense si esprime, in modo quasi del tutto unanime, a favore del riconoscimento del genocidio armeno e dell’applicazione delle restrizioni allo stato turco, per quanto accaduto in Siria.
A sole due settimane dalla visita del presidente Erdogan, presso la Casa bianca, il rapporto tra i due stati tende nuovamente ad incrinarsi.
Le decisioni prese dalla camera americana hanno scatenato l’ira di Ankara, ove il ministro turco degli affari esteri vorrebbe incontrare l’ambasciatore americano, David Satterfield, stando a quanto riporta l’agenzia ufficiale turca Andalu.
Al governo turco sembra del tutto infondato, ora come ora, il riconoscimento di un genocidio avvenuto anni addietro, durante il quale vi furono reciproci massacri. Ankara sostiene che sia gli armeni che i turchi, nel corso del conflitto, riportarono la perdita di migliaia di vite umane.
“È un passo politico insignificante – ha affermato il capo della diplomazia di Ankara Mevlut Cavusoglu – indirizzato solo alla lobby armena e ai gruppi anti-Turchia.”
Al capo del governo turco, ancora meno logica, appare la volontà di sanzionare la Turchia, desiderio che svela un atteggiamento del tutto contraddittorio rispetto all’alleanza NATO esistente fra i due Paesi, e a quanto stabilito durante l’accordo Usa-Ankara, sulla tregua in Siria.
Il genocidio armeno è stato riconosciuto da una trentina di Paesi, inclusa l’Italia, ed avrebbe avuto come vittime circa un milione e mezzo di armeni.
Già in precedenza, precisamente nell’aprile del 2017, Trump avrebbe definito il genocidio “una delle peggiori atrocità commesse dall’umanità”, senza però riferirsi all’evento col termine di “genocidio”.
Infine, dall’Italia, giunge il commento del tesoriere della Lega, Giulio Centemero, che si dichiara entusiasta della condanna di tali nefandezze.
“Anche gli Stati Uniti riconoscono il genocidio armeno: enorme passo in avanti per i diritti umani. Sono particolarmente felice che l’ostinazione dell’Italia sia servita da esempio ad altri Stati che, come noi, hanno deciso di condannare tali barbarie che rappresentano, ancora oggi, una minaccia per la civiltà”.
Prosegue: “Lo scorso 10 aprile la Camera dei Deputati aveva approvato la mozione bipartisan a prima firma Formentini (Lega), che impegna il governo a ‘riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e a darne risonanza internazionale’ ricorda Centemero.
“Un atto di grande coraggio che, nonostante l’irritazione di Erdogan, ha avuto un’eco a livello internazionale tale da sensibilizzare altri paesi come il Portogallo e gli Stati Uniti sul tema”. “Proprio questi ultimi, martedì scorso, hanno infatti votato in modo schiacciante la risoluzione con la quale vengono riconosciute le uccisioni di massa contro il popolo armeno, ad opera dell’impero ottomano”, epiloga il tesoriere.