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Napoli tra le stelle e le stalle.

Missione compiuta; azzurri vittoriosi, proprio quando torna in auge il 4-3-3, fino ad ora, sacrificato all’altare di un modulo, il 4-4-2, nel quale credeva solo il comandante Carlo Ancelotti, tramandato ai posteri come Carletto, proprio come il suo Napoli formato “pocket”, lontanissimo dalla dimensione internazionale dell’ex mister che ha vinto ovunque. L’auspicio preconizzato in sede di pronostico sulle nostre colonne si è materializzato al minuto 94 con il più classico degli autogol, ma non si può definire ne un regalo di Natale, ne una concessione della dea bendata. È stato il giusto premio allo sforzo dei calciatori in campo che gli ha permesso di rivoltare come un calzino quel primo tempo “parapsichedelico” che teneva ipnotizzati gli uomini  di Gattuso, avvinti da una forza oscura e protagonisti di un festival dell’indecenza, durato 45 minuti. Chissà cosa si saranno detti il mister e i calciatori partenopei tra le 21;30 e le 21;45 di domenica scorsa, nell’ultima partita del 2019 del calcio italiano, dal momento che peggio di come si stava facendo non si poteva fare. Deporre forconi, vanghe e smettere di lottare? No! Non sarebbe stato il Napoli di Gennaro Ivan; e allora forza, potevano venir meno le gambe, ma non la dignità di una squadra che sapeva di doversi  rimboccare le maniche. La scintilla che ha cambiato l’inerzia della gara, per i nostri, è  stata l’inevitabile e diretta conseguenza di un atteggiamento mutato; ad accenderla è lui, il  più chiacchierato di tutti: Allan. Un gol da attaccante puro, che tesorizza al massimo il velo “sciccoso” di Milik per un 1-1 nemmeno tanto meritato, ma che cambia tutte le carte in tavola. Da quel momento è un ritorno al passato glorioso con un centrocampo che si rinvigorisce e i tre davanti -Callejon, Mertens (al posto di Arek), Insigne-, che disegnano le trame con le quali negli anni passati ci hanno coccolati, anzi, persino viziati e che consegnano alla tifoseria la speranza che ci si possa misurare con tutte; anche le prime della classe, Inter, Lazio e Juventus che, ironia della sorte, si incontreranno tutte nel prossimo mese di gennaio. Ora conviene godersi il successo con la consapevolezza che nulla è risolto, come dice il neo tecnico, ma che tutto può ancora accadere in questa pazza stagione, che può rischiare di far sprofondare il Napoli o farlo salire alle stelle. Nell’attesa Buon Natale a tutti.7