Spot, il cane robot ideato nel 2015 dalla Boston Dynamics, azienda americana un tempo acquistata da Google e successivamente rivenduta a SoftBank è riuscito a mappare le radiazioni nelle zone circostanti, più vicine, al reattore nucleare di Chernobyl, Ucraina.
Progettato dalla Boston Dynamics per scopi militari, ma adeguato anche per usi civili, Spot è stato equipaggiato per l’occasione con una batteria di droni su cui sono stati innestati dei sensori in grado di rilevare la radioattività delle aree sotto analisi.
Questo equipaggiamento ha permesso al cane robot di arrivare dove al momento l’uomo non può, permettendogli di esplorare la Foresta Rossa, nella zona interdetta alle persone, dove avvennero i tragici eventi del 1986.
Secondo la mappatura della zona, i livelli di contaminazione radioattivi sono ancora molto alti e grazia a Spot, gli scienziati dell’università di Bristol sono riusciti a visionare le aree esplorare dal robot attraverso le foto 3D scattate dallo stesso.
L’intera zona percorsa è tutt’oggi disseminata di macchinari e rottami. Ancora altamente contaminati e pericolosi, i resti di quelle attrezzature utilizzate nei momenti successivi al disastro, prima che venissero abbandonati dai lavoratori della stessa centrale e dal personale dei soccorsi, sono ferme li, al tempo del disastro, come fossero monumenti per non dimenticare.
Spot è riuscito a solcare autonomamente il terreno, grazie alla sua tecnologia, progettata in modo che gli permette di muoversi su qualunque terreno, salire e scendere dalle scale, alzarsi da solo quando cade e addirittura, con l’ausilio di un braccio meccanico estendibile di cui è dotato, è in grado di aprire le porte.
Grazie a ciò, il robot è stato in grado di muoversi sul terreno che circonda l’area vicino il reattore in Ucraina, esplorarlo a fondo, realizzandone una mappa dettagliata dei livelli di radioattività e scoprendo aree della zona in cui vi sono picchi di radiazioni mai rilevati prima.