Spettacolo, su questo ambito così grande e pullulante di attori, attrici e artisti, sono intervenuti nei mesi scorsi, diverse personalità note, da Nord a Sud, senza distinzioni sciocche e senza senso, per sottolineare l’importanza dell’arte, in un periodo così delicato.
Mondo dello spettacolo: Pino Insegno, “I teatri così moriranno…”
Ad intervenire in questi giorni, un altro big del mondo dello spettacolo, Pino Insegno, noto attore e doppiatore italiano, che ha definito i teatri “vittima di terrorismo sanitario; “Penso a migliaia di teatri senza contributi: moriranno.
Saltano questa stagione e pure la prossima. No, non si capisce perché dovremo stare così distanziati, con questo terrorismo sanitario che toglie serenità alle persone.
Nessuno prenota più biglietti. Grandi e piccoli cinema e teatri pagano la paura messa alla gente”. Ha dichiarato ad una nota testata giornalistica, Pino Insegno.
Un settore difficile quello dello spettacolo, ricco di sfumature, caratteristiche, identità diverse, che in piena pandemia, ha dovuto fare i conti con strutture chiuse e produzioni televisive, cinematografiche e teatrali, soppresse.
Il settore degli spettacoli dopo il Covid-19
Sicuramente, è ammirevole che dopo il periodo buio, e il conseguente lockdown, l’Italia abbia saputo rialzarsi, nonostante le tante, troppe vittime, ma il mondo dello spettacolo sembra essere ancora in crisi, come se non riuscisse a decollare.
“Penso che l’Italia sia un paese straordinario, fatto di gente straordinaria e di grande qualità”, sottolinea sorridente Insegno.
La qualità è uno dei fiori all’occhiello degli italiani, di quanti amavano andare a teatro o semplicemente assistere ad uno spettacolo, di quanti, amano la genuinità degli artisti nostrani.
La bellezza di un Paese in cui il mondo dello spettacolo deve ripartire, per tutti, non solo per gli artisti, ma anche per l’enorme indotto che vi ruota attorno. Ricordiamo ovviamente che la crisi in realtà sembra superata, ma non lo è.
Il pericolo, così come hanno sottolineato gli esperti, è in agguato, e si teme per nuovi focolai ad ottobre e sarà proprio in quel periodo che l’Italia e i suoi “spettacoli” dovranno ricominciare più forti di prima, incentivati e supportati.