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Spettacolo e cultura, in Italia si mobilità in piazza

Spettacolo e cultura hanno deciso di incontrarsi in quello spazio che per le antiche polis greche e per il forum latino rappresentava il luogo della politica e della civiltà, la piazza.

Sabato 30 maggio le principali piazze italiane, da Milano a Palermo, passando per Napoli e Palermo daranno voce e presenza alla precarietà sociale ed economica del settore della cultura e dello spettacolo con “Stato di agitazione permanente della cultura e dello spettacolo”.

L’happening, nato via facebook, ha deciso di rompere il pannello dello schermo mediatico e di riacquistare, secondo il rispetto della Fase 2, fisicità polemica.

Diretto dal Coordinamento nazionale di realtà, collettivi e movimenti autonomi, il settore della cultura e dello spettacolo, si prepara a manifestare l’assenza di misure adeguate da parte delle istituzioni dopo l’ultima sollecitazione del 19 maggio scorso.

Il documento di emergenza inviato al governo, allo scopo di discutere su una possibile assistenza reddituale  per il mondo della cultura e dello spettacolo non ha portato ad un incontro con la partnership istituzionale.

Nel documento venivano inoltre sollecitati misure di sicurezza, finanziamenti pubblici e riforme, allo scopo di dar esito positivo alla ripresa delle attività dello spettacolo e della cultura in presenza fisica e virtuale.

La mancata risposta ha scaturito l’happening “in presenza” del prossimo sabato.

Stato di agitazione permanente ha come punto princeps “Convocateci dal vivo”, quale premessa alla petizione capace di accumulare intorno a sé oltre 4000 sottoscrizioni, tra cui 14 collettivi autonomi.

Come segno di protesta alla sordità politica, saranno esposti in piazza dai partecipanti i canonici costumi di scena, dalle scarpette da balletto, alle maschere, fino agli oggetti di scrittura o di performance, quali un copione o un microfono.

Sullo stesso piano anche il settore della cultura, le cui perdite portano arretramento di lavori di restauro e tutela del patrimonio artistico.

Un mero “grido di dolore” fervido e simbolico di un settore risultante tra i più colpiti nel territorio nazionale.

 

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."