Nella notte a Palermo nel quartiere della Vucciria, tra via Cassari e via Tintori, è stato ucciso in una sparatoria Emanuele Burgio, di venticinque anni.
Al momento non si esclude nessuna pista.
La polizia, intervenuta nella notte sul posto, valuta da una parte una banale lite degenerata poi nella morte del ragazzo e dall’altra un regolamento di conti. Stando alle prime ricostruzioni, l’omicidio si sarebbe consumato in seguito a una lite.
Indagano sulla morte del ragazzo gli uomini della sezione omicidi della Squadra mobile per ricostruire la dinamica dei fatti e il movente.
Subito dopo essere stato ferito, Emanuele Burgio, la vittima è stata portata da alcuni parenti al Policlinico di Palermo. Purtroppo per il giovane non c’è stato nulla da fare ed è morto nella notte al pronto soccorso.
Nei pressi del Policlinico, subito dopo l’accaduto si sono radunate circa trecento persone, tutte disperate per la morte del ragazzo. Qualcuno, apprendendo la notizia, si è anche sentito male.
La notizia della morte del giovane ha infatti scatenato la rabbia dei presenti, degli amici e dei parenti, che volevano vedere il corpo di Emanuele Burgio a tutti i costi. E’ intervenuta la polizia per riportare la calma.
A chiamare la Polizia e ad avvisare dell’accaduto è stato un residente della Vucciria. L’uomo ha raccontato agli agenti di aver sentito dei colpi di arma da fuoco. Arrivata sul posto la Polizia ha trovato le tracce di una sparatoria. In seguito la Polizia è stata contattata anche dai medici del Policlinico.
Per tutta la notte sono andati avanti gli interrogatori ad amici a parenti.
La stampa del capoluogo siciliano riporta che Emanuele Burgio è figlio di Filippo, condannato per mafia, che per un periodo ha gestito la posta del ex-latitante Gianni Nicchi, astro nascente della mafia di Pagliarelli e arrestato dopo un periodo di latitanza.
Filippo Burgio, padre del ragazzo, fu coinvolto nell’operazione dei carabinieri “Hybris” del luglio 2011 ed è stato condannato con sentenza definitiva a 9 anni.