Sarà completata tra pochi mesi, in Spagna, la costruzione del muro anti-migranti più alto al mondo.
Le vecchie barriere alte circa 6 metri, innalzate nel 2005 quando al governo c’era Zapatero, verranno così sostituite da una doppia rete che percorrerà i confini di Ceuta per 8 km e di Melilla per 12. Le due città autonome spagnole enclave in Marocco si divideranno in parti uguali la spesa di 17 milioni di euro per la nuova barriera che avrà la funzione di impedire il passaggio di migranti. Il muro in acciaio e legno d’acero, alto 10 metri, supererà addirittura quello fatto costruire da Donald Trump negli Stati Uniti al confine col Messico, che misura solo 9,1 metri.
Il nuovo muro però stavolta sarà diverso in quanto, sulla cima, al posto del filo spinato ci sarà un cilindro d’acciaio con un diametro di più di mezzo metro che, non presentando appigli ai quali aggrapparsi, bloccherà il flusso di migranti clandestini in Spagna. Non ci sarà più quindi il pericoloso filo spinato, ma non si può ignorare il rischio di cadere da un’altezza considerevole.
Con questo stratagemma, il governo Sanchez mira a scongiurare il pericolo di fughe di massa come quella del luglio 2018, quando oltre 600 migranti, tra cui molti sub-sahariani ma anche algerini e marocchini, riuscirono a scavalcare il doppio reticolo sfuggendo ai controlli. Da quell’episodio, la Spagna intensificò la sorveglianza con un sofisticato impianto di vigilanza: ben 66 telecamere posizionate lungo tutta la frontiera di cui 14 a rilevazione termica, sensori di movimento e un sistema per il riconoscimento facciale.