Il progetto di ricerca europeo WASP ha come obbiettivo finale quello di rendere smart gli oggetti di uso comune, cerotti, bende e pannolini potrebbero diventare “oggetti intelligenti“, in grado di monitorare i parametri vitali grazie al processo di stampa di circuiti elettrici su carta.
Il progetto WASP (Wearable Applications enabled by electronics Systems on Paper) viene avviato nel 2019 e durerà circa 3 anni, prevedendo la partecipazione di una serie di comunità scientifiche di tutto rispetto, università europee (Institut Català de Nanociència i Nanotecnologia, Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, University of Manchester, università di Tor Vergata) nonché industrie come Quantavis ed Essity.
La coordinazione del tutto sarà affidata ad un istituto tutto italiano, l’università di Pisa.
L’obiettivo è un’intuizione particolarmente elementare, rendere smart una serie di oggetti di uso comune per mezzo del processo di stampa di circuiti elettronici su un tipo particolare di carta, in modo da rendere oggetti come cerotti, bende e pannolini tanto smart da essere in grado di misurare glicemia, pressione arteriosa, pH, nonché monitorare i parametri vitali dell’utente.
Il progetto però non si arresta alla creazione, è previsto anche un piano di produzione industriale degli oggetti intelligenti.
L’ecosostenibilità è uno dei punti cruciali del progetto WASP, dati gli allarmanti dati inerenti le tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che ha incentivato alla produzione di oggetti elettronici che possano però facilmente essere riciclati, senza generare impatto sull’ambiente.
“Puntiamo a rivoluzionare l’elettronica flessibile e indossabile sviluppando una nuova tecnologia per la stampa di dispositivi elettronici e circuiti su carta: un substrato flessibile, pieghevole, biodegradabile ed economico, compatibile con la produzione industriale su scala”, afferma Gianluca Fiori, professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’università di Pisa.