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Sindrome di Asperger: sintomi e trattamenti

La sindrome di Asperger è una sindrome che fa parte dei disordini pervasivi dello sviluppo che riguardano la socialità e il comportamento.

Dunque, la sindrome di Asperger si presenta  di solito nei bambini maschi di età compresa tra il 4 e gli 11 anni.

Inoltre, si ricorda che è così chiamata dal nome del pediatra che l’ha individuata la prima volta, ovvero Hans Asperger.

A tal proposito, si sottolinea che questo pediatra descrisse i bambini aventi la sindrome di Asperger come piccoli professori, ovvero veri esperti nei loro interessi, tuttavia aventi difficoltà nel relazionarsi e comunicare con gli altri.

Quindi, quali sono i sintomi della sindrome di Asperger?

Essi sono:

  • Difficoltà nella socializzazione.
  • Interessi ristretti.
  • Capacità di concentrazione fuori dal comune.
  • Attenzione ai dettagli.
  • Individuazione di schemi ricorrenti.
  •  Ipersensibilità a luci e suoni.
  • Difficile coordinazione nei movimenti.
  • Tendenza a sviluppare depressione e ansia.

Tale sindrome è stata inserita nella diagnosi di disturbi dello spettro autistico.

Dunque, che fare quando un bimbo presenta uno di questi sintomi?

Il pediatra farà svolgere al bimbo una visita medica presso la neuropsichiatria infantile, dove i medici indagheranno in maniera più approfondita attraverso test specifici che si basano sia sulle capacità cognitive che sulla valutazione del comportamento.

Cosa si può fare per aiutare questi bambini?

A tal proposito, si specifica che hanno un ruolo chiave genitori, terapeuti e insegnanti che hanno il compito effettuare interventi mirati per facilitare la socializzazione e sviluppare al massimo i punti di forza dei ragazzi con interventi opportuni e mirati.

Infatti, se questi bambini vengono compresi possono sviluppare capacità notevoli e diventare personalità illustri.

Tra le personalità illustri che hanno avuto la sindrome di Asperger ricordiamo:

  1. Michelangelo Buonarroti.
  2. Mozart
  3. Isaac Newton
  4. Bob Dylan
  5. Steve Jobs.

In aggiunta, si evidenzia che non è corretto dire che chi ha questa sindrome ha una malattia perchè si ha solo un cervello che funziona in maniera diversa da chi ha un cervello neurotipico.