La notizia della morte di Silvio Berlusconi, questa mattina alle ore 9.30, ha fatto immediatamente il giro del mondo. La situazione clinica del leader di Forza Italia era complicata, ricoverato per semplici controlli, le condizioni di salute del Presidente sono precipitate improvvisamente a causa della leucemia di cui era affetto.
Silvio Berlusconi oggi pomeriggio ha lasciato l’Ospedale San Raffaele di Milano dov’era ricoverato e dove è morto questa mattina.
All’esterno della struttura una folta folla ad attenderlo, tra curiosi, giornalisti e curiosi. Il feretro scortato da carabinieri e polizia è giunto ad Arcore intorno alle ore 16.10.
Silvio Berlusconi e la passione per la politica
Nato in una casa al numero 60 di via Volturno a Milano, davanti a una sede del Pci, Berlusconi trascorse l’infanzia nel Basso Varesotto, prima a Saronno e poi a Lomazzo. Dopo la laurea con lode in ingegneria, nel 1991 all’Università della Calabria, si dedicò con passione all’attività imprenditoriale in campo edile. Nel 1975 fondò la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset, nelle quali convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications, posizionandosi come figura simbolo della sua famiglia.
Al contempo, come ha più volte dichiarato il leader di Forza Italia, cresceva in lui la passione per la politica, ed infatti nel 1994 la discesa in campo.
Partecipazione politica annunciata il 26 gennaio del 1994: per l’imprenditore brianzolo, classe 1936 è l’inizio di una carriera politica caratterizzata dal consenso e da tante polemiche, soprattutto da parte della cosiddetta opposizione della quale fanno tutt’ora parte gli “antiberlusconiani”.
Nel 1978, Berlusconi ha fondato la sua prima rete televisiva, Telemilano, che è diventata la base per la creazione di un vero e proprio impero mediatico
Il cavaliere, sposò l’idea di poter colmare il vuoto politico lasciato da Tangentopoli, e si allea con la Lega di Umberto Bossi. Ha inizio una carriera politica trentennale, alla quale seguiranno la Destra di Fini, l’UDC di Casini e Mastella. Un primo esecutivo con a capo il Presidente Berlusconi che però ha vita breve, a causa di un avviso di garanzia notificato a Napoli, dove presiedeva la conferenza sulla criminalità. Sarà poi prosciolto dalle accuse, ma il danno di immagine è enorme e avrà delle serie conseguenze, per un uomo che aveva promesso tanto all’Italia e ai suoi elettori.
Tornerà altre tre volte a Palazzo Chigi, per costruire, come lui stesso dirà: “Un sentimento nazionale unitario, nonostante l’appartenenza politica”.
Tanto fiuto politico per il leader di Forza Italia, percorsi e traguardi raggiunti nel corso del tempo, nonostante i molti problemi con la magistratura, spesso criticata. Nel 2013 il periodo più difficile, sancita dalla condanna per frode fiscale nel processo Mediaset, e la decadenza da senatore.
Nonostante ciò, Berlusconi non mollò, candidandosi al Parlamento europeo, ma la Lega di Matteo Salvini diventa primo partito della coalizione.
Celebre e simbolica la sua presenza, nell’aprile del 2018, al fianco di Matteo Salvini, portavoce della coalizione unita nelle consultazioni al Colle dopo il voto del 2018.
Nel 2022 con l’elezione di Giorgia Meloni al governo le percentuali di consenso di Forza Italia scendono notevolmente, ma lo spirito politico di Berlusconi non diminuisce. Eletto senatore, torna a Palazzo Madama.
Un attento comunicatore
Quella di Berlusconi era una politica intesa come avventura, forza e coraggio, tre caratteristiche che hanno alienato alcuni italiani, soddisfacendone altri, i suoi sostenitori, che non l’hanno mai abbandonato, fino alla fine.
Un comunicatore vigile e preciso, sempre diretto, tra marketing e politica. Un linguaggio basato sulla semplicità, adatto e comprensibile a tutti, si potrebbe dire per molti aspetti ammaliante. Berlusconi si può definire un vero e proprio “personaggio televisivo”, perfettamente ad agio nei salotti del grande schermo, dove, tra le altre cose, senza troppi problemi, scherzava ed ironizzava con battute spesso pungenti.
Il linguaggio usato dal leader di Forza Italia ben si prestava a quelle che erano le esigenze sociali degli anni Novanta. In quel periodo era necessaria una comunicazione che facesse capire rapidamente di cosa si stesse dibattendo. Senza fronzoli. Tono suadente, frasi brevi e ben postulate e soprattutto pronunciate a chiare lettere, in opposizione al lessico difficoltoso della Prima Repubblica.
Linguaggio verbale e paraverbale, quello di un uomo che non ha mai smesso di comunicare e in particolar modo non si è mai stancato di fare politica. Quelle tradizionali quanto canoniche giacche a doppiopetto, nella maggior parte dei casi scure, il volto sempre sorridente di chi sapeva farsi ascoltare, anche in silenzio. Un ossimoro che ben spiega cosa ha rappresentato Silvio Berlusconi non solo in ambito politico, ma anche dal punto di vista sociale, come innovazione di un Paese che stava cambiando, che si preparava a svoltare.
Un personaggio chiave per la politica italiana ed internazionale. Il politico che ha incarnato l’Italia, stabilendo una sorta di egemonia nel Paese, con una serie di gaffe, battute, che facevano parte del suo essere e che ha alimentato uno scontro tra garantisti e giustizialisti.
Profondo dolore espresso dai vari esponenti politici, ai quali si aggiunge la Premier Giorgia Meloni che ha definito Berlusconi, “Un combattente; uno degli uomini più influenti dell’Italia”.
Unanime il cordoglio per l’improvvisa morte di Silvio Berlusconi. Intanto si possono leggere le scritte “Ciao papà” e “Grazie Silvio” che si alternano sul display luminoso centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese.