Silvio Berlusconi è indagato dalla procura di Roma, per corruzione in atti giudiziari e in relazione alla sentenza del Consiglio di Stato che il 3 marzo 2016 annullò l’obbligo per lui di cedere la quota eccedente il 9,99% detenuto in Banca Mediolanum stabilito da Bankitalia. L’inchiesta è relativa alle presunte sentenze pilotate al Consiglio di Stato.
L’indagine, è coordinata dal Procuratore aggiunto Ielo e dal Pubblico ministero Rocco Fava; si tratta di un’operazione di enorme portata che già nelle scorse settimane ha condotto all’arresto di diverse personalità note, tra le quali anche dei magistrati.
Prima di Silvio Berlusconi erano stati iscritti sul registro degli indagati tre nomi, quello del giudice relatore del provvedimento, di un avvocato e di un ex funzionario di Palazzo Chigi. A casa di quest’ultimo, qualche anno fa, nel corso di una perquisizione, furono trovati circa 250mila euro in contanti più le copie di alcune sentenze del Consiglio di Stato, compresa la bozza del verdetto su Mediolanum.
Immediata la reazione di uno dei legali dell’ex premier, Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, il quale si è espresso sulla vicenda, affermando: “Si tratta di una vicenda dalla quale Berlusconi era stato già archiviato e siamo certi che accadrà di nuovo. Non c’è alcuna possibilità di reperire elementi idonei per sostenere un accusa in giudizio. Ci auguriamo solo che l’archiviazione avvenga in tempi brevi”.
I magistrati incaricati e gli inquirenti, nell’ambito della maxi inchiesta, hanno a lungo ascoltato le intercettazioni tra gli avvocati Pietro Amara e Giuseppe Calafiore, arrestati nel febbraio del 2018 e analizzato attentamente i flussi finanziari, prima di arrivare ad ipotizzare il reato di corruzione, a carico di Berlusconi.
Secondo i legali di Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia, la posizione dell’ex premier, sarebbe sfumata e potrebbe quindi essere archiviata, poiché mancherebbe la prova certa di un suo interessamento diretto nella vicenda e della consapevolezza di un accordo illecito e nascosto.
L’ipotesi di corruzione, arriva in un momento politico particolare, proprio dopo che Silvio Berlusconi, aveva dichiarato di essere pronto a sostenere un governo guidato da Matteo Salvini.
Naturalmente, resta da accertare la posizione del fondatore di Forza Italia, Berlusconi, che però, al momento deve fare i conti con un’altra vicenda giudiziaria.