Silvia Romano, a mezzo social network, ha lanciato un appello ai suoi amici. Le parole scritte dalla cooperante tratta in salvo dal governo sono un messaggio di pace.
Cara Silvia, peggio è passato davvero? C’è un caso di islamofobia
Il peggio è passato, buttato alle spalle. Diciotto mesi di prigionia, un anno e mezzo durissimo dal quale Silvia Romano è uscita cambiata. Chiunque sarebbe certamente uscito cambiato, e bisognerebbe aver rispetto di questo. Rispetto, invece, sembra non averne avuto nessuno. Ci si concentra sull’aspetto più veniale “i soldi”. Quei 4 milioni che, se tutti pagassimo equamente le tasse, sarebbero 0,6 centesimi a testa. Se fosse vero, perché la certezza su questa cifra non esisterà certo in tempi brevi poiché è un segreto di Stato. C’è addirittura chi nega che sia stato pagato alcun riscatto.
E’ un capitolo strano della nostra storia. Ci sarebbe altro a cui pensare, perché muoiono, ad oggi nella fase migliore di questa epidemia, quasi 250 persone al giorno. Numeri da brividi eppure nel nostro Parlamento (da destra, bisogna dirlo con chiarezza) non si fa che vomitare parole d’odio ed offese. Così tanto eclatanti che perfino Matteo Salvini, ormai capo dell’opposizione, è costretto ad abbassare i toni. Si mescola piano politico a quello religioso, ancora una volta ci arroghiamo il diritto, insindacabile ma assolutamente vanaglorioso, di essere dalla parte giusta.
In ogni caso l’odio espresso da una parte becera dei social network si è riversato su Silvia Romano. Dalla sua liberazione in poi la cooperante non ha trovato pace. Letteralmente messa sotto attacco, assediata da ogni fronte. Tornata in Italia, dove dovrebbe essere al sicuro, ed invece viene aggredita, soprattutto verbalmente, ma quel gesto della bottiglia di vetro vuota che si rompe contro il balcone di casa sua è qualcosa di davvero molto emblematico. Nonostante questo Silvia Romano ha dedicato parole di pace attraverso i social network.
Silvia Romano: “Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato”
“Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore”. E’ la prima frase del post su facebook scritto da Silvia Romano. La 24enne convertitasi all’Islam ha un profilo privato, la cui restrizione è addirittura aumentata a seguito delle minacce. La polizia postale ha, infatti, messo il profilo sotto controllo. Nonostante ciò il messaggio è passato lo stesso: “grazie, grazie, grazie” a “tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo, così chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo”.
Sull’Ansa il post è riportato integralmente: “Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo, perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito”. Parole di pace, sincere e di serenità ritrovata nonostante tutto.
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