Un primo passo verso l’eventuale ripresa del campionato italiano di Serie A. Da domani infatti riprenderanno gli allenamenti delle 20 squadre in forma individuale nelle proprie strutture, chiaramente rispettando le dovute misure di sicurezza.
Questa mattina è arrivata l’ufficialità del Governo attraverso una comunicazione ai Prefetti: “È contentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”.
Per i giocatori che attualmente si trovano all’estero, come Cristiano Ronaldo, è facile ipotizzare un loro rientro in Italia nei prossimi giorni, in vista della possibile ripresa degli allenamenti collettivi il prossimo 18 maggio.
Nelle scorse ore alcune regioni, come Emilia Romagna e Campania, avevano già dato il via libera agli allenamenti individuali dei club di Serie A di appartenenza, in presenza di tutte le condizioni di sicurezza (così come ha sottolineato Vincenzo De Luca nel corso della conferenza di venerdì scorso). Oggi la decisione del Governo ha esteso tale decisione a tutte le regioni.
Dunque, mentre in altri paesi come Francia e Olanda la stagione calcistica è stata chiusa ufficialmente, in Italia si sta facendo di tutto per far ripartire il calcio, consapevoli del fatto che si tratti di una delle maggiori industrie del Paese in termini di introiti.
Infatti il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e le società di Serie A hanno rimarcato più volte questo aspetto, stimando una perdita complessiva di circa 720 milioni qualora dovesse fermarsi il calcio per questa stagione.
Da domani inizia la Fase 2 per l’Italia e questa decisione appare un segnale inequivocabile della volontà di tutti di far ripartire lo sport che vanta milioni di appassionati.
“Ripartire in totale sicurezza”, è questo il messaggio che a partire da domani ci dovrà accompagnare almeno per le prossime 2 settimane. Messaggio che non vale soltanto per il mondo del calcio, ma per tutti gli italiani.