Napoli autolesionista, ben oltre il limite del masochismo più puro, rovina una partita condotta sotto il profilo strategico in maniera eccellente, con una follia di Ospina improvvisatosi attaccante, il quale cerca nella propria area di rigore di dribblare Ciro Immobile, che gli ruba la palla e lo punisce regalando così la vittoria all’ottantaduesimo ad una Lazio che non aveva, nel corso dell’intera gara, fatto neanche un solo tiro in porta.
Questo lo specchio della partita disputata da Napoli all’Olimpico di Roma e fondamentalmente la sintesi della gara che ha visto nell’unico tiro in porta della Lazio il gol della Vittoria per uomini allenati da Simone Inzaghi, che evidentemente non avrà creduto neanche lui in quello che non solo è sembrato essere un infortunio, ma soprattutto una grossolana leggerezza, soprattutto se concessa al minuto 82 e al termine di una gara fino a quel momento giocata in maniera assai diligente dalla squadra di Rino Gattuso.
Il mister si è affidato ancora una volta alla stessa formazione che da tre partite scende in campo dal primo minuto, nessun cambiamento e fiducia quindi negli uomini che sembrano incominciare ad assimilare quelle che sono le disposizioni impartite dall’allenatore. Napoli attento e assai ordinato nel corso del primo tempo e maggiormente concentrato e soprattutto intenzionato alla ricerca del gol del vantaggio del corso della ripresa, si segnalano infatti tre bellissime conclusioni da parte di Lorenzo Insigne, la prima su calcio di punizione deviata alta sulla traversa da uno Strakosha in grande condizione, la seconda su una incuneamento in area sulla destra con il tiro deviato con la punta delle dita da Strakosha, che salva così la porta; l’ultima su uno splendido tiro a volo sempre del capitano con ancora una volta Strakosha protagonista. Nell’intermezzo anche un palo colto da Piotr Zielinski, che va ad aumentare ancor più il numero dei legni colpiti dalla squadra partenopea, che nel corso di quest’anno registra l’unico primato a suo vantaggio, ovvero quello del maggior numero di pali colpiti 14 nel corso del campionato. Per il resto null’altro, non si registra infatti una sola occasione da rete per conto della Lazio, che non ha mai portato i propri avanti alla conclusione, contro un inoperoso Ospina. Il colombiano però ha voluto regalarsi l’attimo di follia che è costato carissimo alla squadra Azzurra.
A latere di una gara che è sembrata più una partita a scacchi tra i due allenatori, che evidentemente temevano l’un l’altro. Su tutti, si registrano prestazioni insufficienti per il Napoli per quanto concerne José Callejon, ombra del giocatore che fu e spento bandolero nelle praterie olimpiche, nonché l’ennesima battuta a vuoto di Fabian Ruiz, autore di un paio di giocate, durante le quali ha perso banalmente palla in una posizione nevralgica del campo, regalando la superiorità numerica alla squadra biancoceleste, che comunque non è riuscita a sfruttare le occasioni concesse.
I pro sono quelli di un ritrovato Lorenzo Insigne, sembrato sicuramente ringalluzzito rispetto alle ultime prestazioni e di una difesa assai più attenta e compatta, eccezion fatta per quello che è stato un infortunio, ma che colpiscee con una regolarità impressionante in questo campionato gli azzurri.
Tre gli errori difensivi dei singoli nella partita contro l’Inter penalizzati con altrettante reti; uno quello odierno che ha visto ancora una volta la squadra Azzurra rimanere vittima. A nulla serve lamentarsi, né tantomeno si può chiamare in causa la dea bendata, una serie così elevata di errori, senza soluzione di continuità, sono diventati una costante del campionato dei partenopei e sono frutto non solo del tasso tecnico dei giocatori, quando soprattutto dalla timore psicologico e soprattutto dalla fragilità mentale della squadra il cui allenatore Rino Gattuso, sta facendo di tutto per cercare di rianimare.
Sembrava quasi avercela fatta il Napoli nella partita dell’Olimpico, ma come al solito, con un copione gia visto ha rovinato tutto nel finale, con lo sciagurato errore dell’estremo difensore partenopeo. Azzurri che sono riusciti nell’impresa al contrario quest’anno, di perdere la prima partita contro la Lazio, dopo 5 successi consecutivi nei 5 campionati precedenti. Lazio invece che vede allungare la sua striscia positiva e che porta a 10 le vittorie consecutive, record questo che neanche la l’allenatore Sven Goran Eriksson nel corso dell’annata fortunata che portò allo scudetto, riuscì a compiere.
Masticano quindi ancora amaro i tifosi del Napoli, costretti ad assistere alla ennesima debacle della propria formazione. In qualsiasi caso se si vogliono a cogliere segnali positivi, c’è da dire che in chiave prospettica i calciatori azzurri sembrano incominciare ad assimilare i concetti e soprattutto Il temperamento del loro mister, che seppur sconfitto potrà uscire a testa alta dallo stadio Olimpico, in quella che forse è stata la migliore delle gare disputate dai partenopei sotto la guida dell’allenatore calabrese.
Non resta dunque, ancora una volta, che attendere la prossima partita.