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Sergio Mattarella: la decisione “storica” del Presidente

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di ridursi lo stipendio di ben 60 mila euro rispetto a quanto gli spetterebbe.

Una decisione importante per il Presidente italiano, molto apprezzata non solo in ambito politico, ma anche dai tanti italiani che da sempre esprimono attestati di stima nei confronti del Capo dello Stato.

Sergio Mattarella: il Presidente amato dagli italiani

Nato a Palermo, classe 1941 e fratelli di Piersanti, ex presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia nel 1980, il 31 gennaio 2015 è stato eletto al quarto scrutinio con 665 voti. 

La seconda elezione è avvenuta lo scorso 29 gennaio; a seguito dello stallo durante le votazioni per il suo successore, le forze politiche hanno optato per la soluzione di votare Mattarella per un secondo mandato. 

Sergio Mattarella avrebbe diritto a 239mila euro lordi, ma il Capo dello Stato ha invece chiesto che la somma sia pari al trattamento pensionistico che riceve dall’Inps per i suoi anni da professore universitario, ovvero 179mila euro annui.

Una decisione che segue quella già presa nel 2015, all’inizio del suo primo mandato come Presidente della Repubblica italiana. Inoltre, in relazione alle norme vigenti, il Capo dello Stato non percepisce il pagamento della pensione (vitalizio) come ex parlamentare.

Già a febbraio 2015 Sergio Mattarella aveva applicato a tutto il personale del Quirinale la legge che prevede un tetto massimo di 240mila euro ai dipendenti pubblici e anche per la sua retribuzione.

Ricordiamo che il Presidente della Repubblica è al suo secondo mandato e ha preso tale decisione in un momento storico-sociale particolarmente complicato.

Ma a quanto può ammontare lo stipendio del Capo dello Stato? Sempre e solo a 240mila euro. La retribuzione complessiva del Presidente della Repubblica non può mai superare questo tetto annuale; ciò è accaduto per volontà di Sergio Mattarella. Tra i primi atti ufficiali dell’attuale Presidente, infatti, c’è stato proprio il divieto di cumulo tra stipendi, vitalizi e pensioni.

La decisione, avanzata come richiesta al Ministero competente, sarà necessariamente accettata dal MEF.