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Scuola senza mascherine: l’obiettivo di Bianchi

Andare a scuola senza mascherine, è questo l’obiettivo annunciato dal ministro Bianchi.

– “Il mio intervento, sulla possibilità di ritornare a scuola senza mascherine nelle classi in cui tutti sono vaccinati, era e rimane una lettura del decreto e indicazione condivisa dalle autorità sanitarie.” – Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi rispondendo ad un’interrogazione parlamentare della deputata Paola Frassinetti di Fratelli d’Italia, durante il question time alla Camera. “Non vi è stato da parte mia nessun azzardo – ha proseguito il ministro – siamo all’interno di regole certificate dal Comitato tecnico scientifico, la deroga all’uso delle mascherine nella classi dove tutti sono vaccinati è l’obiettivo.”

– “Sarebbe una misura – ha spiegato – legata alla volontà di incentivare le vaccinazioni.”

Il ministro ha poi fatto davanti all’Aula un primo bilancio sulla riapertura delle scuole:  “Nei pochissimi casi di quarantene, queste ci sono state senza ulteriori problemi” –  ha dichiarato tornando poi sul tema sicurezza.

– “La questione va affrontata strutturalmente, questa per me è una priorità assoluta. Tecnicamente la classe è considerata sovrafffollata quando il numero degli alunni supera le 27 unità, serve un’equilibrio da raggiungere nelle aule, ci stiamo lavorando anche nell’ambito delle riforme legate al Piano nazionale ripresa e resilienza” – le parole di Bianchi.

Nel Pnrr infatti, oltre 340 milioni di euro sono stati stanziati per risolvere lo specifico problema delle classi numerose, e quasi 2 milliardi in totale sono andati alle scuole per riaprire in sicurezza.

Il ministro ha poi annunicato la realizzazione, entro il 2026, di 195 nuovi edifici che potranno accogliere circa 58 mila studenti, e la riqualificazione dei vecchi per una superficie complessiva di due miliardi e 400 milioni di metri quadri.

– “Nel momento più difficile abbiamo iniziato a costruire la scuola del futuro”. Così ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenendo al convegno del Sole 24 Ore “La scuola del futuro” per discutere della ripartenza e del rilancio della scuola, dopo lo stop provocato dalla pandemia.

– “Lavoriamo per recuperare non solo la competenza, ma anche l’amicizia, la fraternità”, – ha detto ancora. La nuova scuola avrà comunque “radici solide, fatte sulle grandi esperienze”.

E in Italia sono già stati fatti tanti esperimenti. “E’ ora di diffonderli e farli diventare generali” ha dichiarato.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.