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Scuola news 2023/24: da 24 a 60 cfu

Cambiamenti in vista per la scuola nel nuovo anno 2023.

Con l’ex Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è stata approvata una Riforma scolastica riguardante il nuovo percorso che tutti gli aspiranti docenti devono affrontare per poter insegnare.

La Riforma ha apportato 3 principali cambiamenti:

1. un percorso universitario abilitante di almeno 60 CFU;

2. nuovi concorsi pubblici annuali;

3. un periodo di prova di servizio dalla durata annuale.

Cosa sono i 60 CFU?

I 60 CFU sono crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche.

Secondo la Riforma, saranno il requisito fondamentale che permetterà agli aspiranti docenti di ottenere l’abilitazione all’insegnamento.

I 60 crediti potranno essere acquisiti durante il periodo di studi universitario o anche dopo la laurea e saranno così composti:

almeno 10 CFU saranno nell’area pedagogica;

sarà compreso di tirocinio diretto e indiretto (non inferiore a 20 CFU/CFA);

per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi sarà di almeno 12 ore.

In seguito alla riforma del sistema di reclutamento nella scuola, inclusa la fase transitoria, sarà possibile partecipare al concorso per la scuola secondaria di primo e secondo grado, che dà accesso al ruolo, con il titolo di studio più 24 CFU/30 CFU ovvero 60 CFU (utili ai fini del conseguimento dell’abilitazione).

Possono partecipare al concorso gli aspiranti in possesso dei seguenti requisiti:

1. per i posti comuni:

laurea (magistrale o magistrale a ciclo unico oppure diploma AFAM di II livello oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) + abilitazione specifica per la classe di concorso di partecipazione;

2. per i posti di ITP:

laurea oppure diploma AFAM di I livello (oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) + abilitazione specifica per la classe di concorso di partecipazione;

sino all’a.s. 2024/25 (ai sensi dell’articolo 22/2 del D.lgs. 59/2017), titolo di studio che dà accesso alla classe di concorso, ossia con il solo diploma;

3. per i posti comuni e di ITP:

titolo di studio d’accesso alla classe di concorso + tre annualità di servizio (ai sensi dell’art. 11/14 della legge 124/99), anche non continuative, svolte negli ultimi cinque anni presso le scuole statali, di cui una specifica ossia prestata nella classe di concorso di partecipazione (il predetto servizio va maturato entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso);

4. per i posti di sostegno:

titolo di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.

L’obiettivo del Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è quello di realizzare un quadro transitorio e a regime in grado di garantire la qualità del profilo docente e di attrarre quanti vogliano affacciarsi alla professione docente al termine del percorso studi.

Al momento non resta che aspettare il decreto che fornirà indicazioni precise sui percorsi accademici abilitanti.

La Ministra Bernini ha annunciato lo scorso 15 dicembre 2022 che avverrà a breve.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.