Sandro Pertini, all’anagrafe Alessandro Giuseppe Antonio Pertini (Stella, 25 settembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990), è stato un politico, giornalista e partigiano italiano.
Fu il settimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985, primo socialista e unico esponente del PSI a ricoprire la carica.
Sandro Pertini prestò giuramento il 9 luglio 1978. Queste le parole:
«Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione» (Vivissimi applausi).
Le votazioni erano iniziate il 29 giugno, dopo le dimissioni del democristiano Giovanni Leone.
Il suo nome venne proposto dal segretario del PSI Bettino Craxi.
Ma fu solo dopo quindici scrutini che le forze politiche riuscirono ad accordarsi sul nome di Pertini.
L’8 luglio con l’82,3% della maggioranza a suo favore, la più alta nella storia dello Stato, venne eletto Presidente.
Momenti significativi si susseguirono durante il suo mandato.
A cominciare dagli eventi che precedettero il suo insediamento, come la morte dello statista democristiano Aldo Moro, per mano delle Brigate Rosse il 9 maggio 1978.
Ma anche gli eventi tragici susseguitisi durante il mandato, come il 2 agosto 1980 quando una bomba scoppiò alla stazione ferroviaria di Bologna.
Circa 85 i morti e 200 i feriti.
Pertini partecipò ai funerali di Stato e fu l’unica carica istituzionale a ricevere gli applausi dalla folla presente in piazza: “Non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.
Ancora, il 23 novembre 1980, quando un terribile terremoto colpì l’Irpinia uccidendo quadi 3mila persone.
Il mandato di Pertini fu segnato però anche da momenti emozionanti.
Nel 1982, infatti, l’Italia vinse i Mondiali di calcio.
È impossibile non ricordare le immagini che lo videro commosso, nei panni di un qualsiasi tifoso italiano, esaltando di fronte ai goal degli Azzurri.
Sandro Pertini restò in carica fino al 29 giugno 1985 quando si dimise per permettere a Francesco Cossiga di insediarsi immediatamente.
Da quel momento divenne senatore a vita senza svolgere però nessuna attività politica.
Nella notte del 24 febbraio 1990, nella sua casa a Roma, morì all’età di 93 anni.