Cos’hanno in comune tre artisti come Klimt, Canova e Hayez? Certamente, un talento unico ed irripetibile, ma anche il fatto che tutti questi grandi autori hanno dedicato almeno una delle loro opere d’arte all’amore, il sentimento che move il sole e l’altre stelle. Ognuno di loro lo ha interpretato e teorizzato secondo la propria viscerale sensibilità.
Sin dalle origini, l’arte ha sempre raccontato l’amore, attraverso tinte di colori ed interpretazioni molto diverse tra loro, ponendo a tal modo in evidenza i cambiamenti che questo sentimento ha subito nel corso dei secoli, così come si è evoluto il gesto della sua più romantica espressione: il bacio.
3 CAPOLAVORI DELL’ARTE CHE RACCONTANO “L’AMORE”
- IL BACIO – GUSTAV KILMT (1907-1908)
Una delle più celebri opere contemporanee, icona dell’Art Nouveau. Raffigura due giovani amanti, intenti nel gesto semplice, quanto potente di un bacio. Entrambi posizionati su un prato erboso e fiorito.Dopo che venne acquistato, Il Bacio di Klimt non lasciò mai l’Osterreichische Galerie Belvedere, dove è situato ancora oggi.
- AMORE E PSICHE – ANTONIO CANOVA (1788-1793)
Di Amore e Psiche il mondo contempla (per buona sorte!) ben tre copie. Ognuna, però, raffigurante pose diverse dei protagonisti. Prenderemo in esame quella esposta al Museo del Louvre, a Parigi.
Il capolavoro di Antonio Canova raffigura uno dei momenti più emblematici del mito: Amore che si china a baciare la sua amata Psiche, dopo averla risvegliata dal sonno mortale in cui ella era caduta. Psiche alza le braccia, in gesto soave ed elegante, sfiorando con le mani i capelli del suo adorato. Tuttavia, le loro labbra restano sospese, senza incontrarsi. - IL BACIO – FRANCESCO HAYEZ (1859-1861-1867)
Il bacio del pittore italiano Francesco Hayez è considerato una delle opere più rappresentative del romanticismo italiano. Anche di questa, fortunatamente, esistono tre copie. La differenziazione più evidente è legata ai colori degli abiti dei protagonisti, che subiscono una metamorfosi nelle varie versioni.Hayez ritrae quello che sembra essere l’ultimo segno di saluto all’amata, in quello che è un bacio romantico per antonomasia, prima di andar via (come suggerisce l’ombra raffigurata sulle scale – probabilmente una spia austriaca – che sembra attendere il giovane).