Fiducioso e ottimista, nei limiti del possibile, si è mostrato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervistato dai microfoni di Radio 24 sulla questione tasse: “Dubbi dei mercati? Saremo compresi dai fatti. Mi stupisce che non si apprezzi il fatto che manteniamo gli impegni espressi in campagna elettorale. Non posso pretendere che l’anno prossimo tutti paghino il 15% di tasse. Ma nella manovra ci sarà un primo passo e tanti italiani, tanti artigiani e tanti professionisti pagheranno meno tasse.
Ci sarà l’avvio di quello che ci siamo impegnati a fare nei prossimi cinque anni, non ci sarà tutta la Flat tax, il reddito di cittadinanza e l’intervento sulla legge Fornero”, garantisce il leader della Lega.
Salvini non ha rinunciato poi a qualche commento al vetriolo sul Pd: “In passato il Pd ha fatto quello che diceva l’Europa e gli italiani non stanno meglio e c’è più debito. Io voglio fare spesa utile, spero che rientri nei canoni europei”.
A proposito delle voci di corridoio che ipotizzavano la nascita di un nuovo partito, al fine di scongiurare i sequestri dei beni della Lega fino a 49 milioni per truffa allo Stato, il leader del Carroccio è stato perentorio: “Da noi non nasce nessun nuovo partito: questi divertimenti li lascio al Pd, di congressi, di cambio di nomi. Io parlo di asili nido, di quello che serve alla gente”.
Ieri, durante la Festa della Lega a Bergamo, il vicepremier ha escluso qualunque modifica del nome del partito: “No, il nome Lega non si tocca. La Lega c’è e ci sarà, coi soldi o senza, con condanne o senza. Perché la Lega è il popolo e il popolo non lo ferma nessuno. Preferisco avere cervello pieno e le tasche vuote e non come il Pd che ha le tasche pieno e il cervello vuoto”.
Prima ancora di Salvini, fonti leghiste sottolineavano che la Lega delle elezioni del 4 marzo non è assolutamente il partito “padano” di Umberto Bossi: i parlamentari eletti sono iscritti ad un soggetto giuridico registrato che corrisponde al nome di “Lega per Salvini premier”, quindi un nome nuovo.
Intanto, si attende l’udienza del Tribunale del riesame, fissata per il 5 di questo mese.