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Salvatore Quasimodo: uno dei principali esponenti dell’ermetismo

Il 20 agosto 1901 nasce a Modica Salvatore Quasimodo, poeta e traduttore italiano.

Salvatore Quasimodo: la vita e le opere

Il giovane Salvatore Quasimodo voleva fare l’ingegnere. Egli iniziò gli studi a Roma. Ma la mancanza di finanze lo ha costretto a interrompere gli studi. Egli si occupava della realizzazione di disegni tecnici nella società di ingegneria civile del governo italiano, che lo portava a viaggiare in tutta Italia.

La sua prima raccolta di poesie, Acque e terre, venne pubblicata nel 1930. Dal 1938 Quasimodo si dedicò interamente alla scrittura. Antifascista durante la seconda guerra mondiale e dal 1945 membro del Partito Comunista Italiano.

Esponente dell’ermetismo, negli anni ’30 Quasimodo fu un capofila della scuola di poesia “ermetica”. Ma nel 1940 pubblicò Lirici Greci e con Nuove Poesie nel 1942, Quasimodo rivelò la sua influenza della stilistica classica.

Seguirono altre traduzioni di opere di poeti greci e latini come Sofocle, Eschilo, Euripide, Ovidio, Virgilio, ecc. Ma anche opere di Shakespeare e Molière e di scrittori del Novecento come Neruda.

Quasimodo durante il periodo della seconda guerra mondiale sentì il bisogno di sentirsi uno con la gente e si dichiarò tale nelle sue poesie. Il poeta nella società dovrebbe impegnare se stesso e i suoi talenti nelle lotte contemporanee questo era il suo pensiero. Espresse le sue opinioni per la prima volta in Giorno dopo giorno nel 1946 e La vita non è sogno nel 1949.

Nelle sue opere si nota un passaggio dall’individualismo alla socialità.

Vincitore di numerosi premi letterari ad esempio nel 1953 insieme a Dylan Thomas, vinse il Premio Internazionale di Poesia Etna-Taormina.

Il Premio Nobel per la Letteratura

Salvatore Quasimodo nel 1959 vince il premio Nobel, «per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi».

Egli aveva vinto il premio più prestigioso per uno scrittore. Ma la sua bravura venne velocemente oscurata con le opere di Saba, Montale e Ungaretti.

L’ultima raccolta del poeta è Dare e avere (1966). Due anni dopo, nel 1968, fu colto da un malore mentre si trovava ad Amalfi e morì mentre veniva trasportato d’urgenza a Napoli.