Esiste un luogo in Bolivia dove sembra che il confine tra cielo e terra svanisca: si tratta del Salar de Uyuni, la più grande distesa salata del mondo. È situato a 3600 metri d’altitudine e si estende per oltre 10mila chilometri quadrati, contiene infatti 10 miliardi di tonnellate di sale. Ci si potrebbe però chiedere come si sia formato una tale distesa smisurata di sale: circa 40mila anni fa, l’area dove oggi si trova Salar de Uyuni era interamente coperta da un lago preistorico, il Lago Minchin, un bacino che raccoglieva le acque delle montagne circostanti. Con il passare dei millenni il lago si è lentamente prosciugato, lasciando spazio al Paleo Lago Tauca, formatosi tra i 13 mila e i 18mila anni fa. Prosciugandosi poi quest’ultimo, si formarono due piccoli laghi, Poopó e Uru Uru , e due grandi deserti salati, Salar de Coipasa e il più grande Salar de Uyuni. Evaporando l’acqua si è poi formata la spessa crosta di sale che possiamo vedere oggi: sotto la salina, l’acqua continua ad evaporare, con un tasso di evaporazione dieci volte superiore alle precipitazioni. Il Salar de Uyuni è un luogo importante dal punto di vista economico: ogni anno vengono estratte 20mila tonnellate di sale, oltre ad altri minerali come il potassio e il magnesio. Tuttavia, ciò che rende così importante il deserto di sale è la gran quantità di litio che contiene (circa il 70% delle riserve mondiali), utile per le batterie e per le auto elettriche.
Le leggende di Salar de Uyuni
La leggenda Aymara che riguarda la formazione del deserto ha come protagonisti tre giganti, Kusina, Kusku e Tunupa, che danno il nome alle montagne circostanti. Tunupa e Kusku erano sposati, ma Kusku tradì sua sposa con Kusina. Tunupa amareggiata, pianse così tanto da riempire tutta la distesa con le sue lacrime salate, dando origine al deserto di sale. Secondo un’altra variante della leggenda, nelle lacrime di Tunupa vi era anche del latte, poiché era stata abbandonata dal marito quando il figlio era appena nata. Una leggenda Inca racconta, invece che nel Salar de Uyuni vi erano i cosiddetti Ojos del Salar ovvero gli Occhi del deserto salato, delle pozze che inghiottivano intere carovane.
Quando visitare il Salar de Uyuni e come arrivarci
Oggi Salar de Uyuni è un’importante meta turistica, soprattutto durante il periodo delle piogge, cioè durante l’estate australe (novembre- marzo in Italia): infatti, quando piove si forma un sottile velo d’acqua che dà vita ad un vero e proprio effetto “specchio” tra terra e cielo, ben visibile dall’isola centrale Incahuasi. Il periodo migliore per visitarlo tuttavia è tra febbraio e marzo, perché nel pieno del periodo delle piogge il Salar tende ad allagarsi, rendendo alcune zone inaccessibili, tra cui proprio l’Isla Incahuasi. L’area è raggiungibile dalla Bolivia, dal Cile, dal Perù e dall’Argentina. Inoltre sia da Uyuni che da San Pedro de Atacama, molte agenzie organizzano tour nel deserto, generalmente della durata di quattro giorni e tre notti.
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