Russia in rotta con l’UE: dopo le proteste del 23 gennaio per la scarcerazione del dissidente Alexei Navalny, Mosca espelle tre diplomatici europei. Gli ambasciatori di Polonia, Germania e Svezia hanno ricevuto una nota di protesta con l’accusa di aver preso parte alle manifestazioni illegali a Mosca e a San Pietroburgo. Essendo divenute “persone non grate” dovranno lasciare Mosca quanto prima.
Il fatto è stato riportato da una nota del ministero sul sito ufficiale ed ha lasciato le tre nazioni coinvolte in uno stato d’indignazione.
La situazione in Russia resta piuttosto tesa. Dopo le proteste dello scorso gennaio per la scarcerazione di Navalny circa 1000 manifestanti sono finiti in manette. La manifestazione avrebbe coinvolto, secondo OVD Info, più di 60 città contemporaneamente, tutte schierate contro le decisioni del governo.
Solo in piazza Pushkin, a Mosca, circa 40mila persone avrebbero preso le parti del dissidente politico. Dato l’uso della violenza contro i manifestanti, l’Europa aveva già condannato con una certa durezza — ricordiamo la condanna espressa da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri— la reazione del governo russo. L’espulsione dei tre diplomatici inasprisce, ad oggi, ancora di più i rapporti tra Russia ed UE.
Navalny era tornato in Russia il 17 gennaio, dopo cinque mesi trascorsi in Germania a curarsi per avvelenamento. Ad oggi, secondo alcune ricostruzioni degli eventi, non è da escludere che l’attentato alla vita del principale oppositore di Putin fosse stato architettato dai servizi segreti russi. Appena atterrato a Mosca Navalny è stato arrestato e per ora resterà in custodia cautelare.
Russia in rotta con l’UE: Angela Merkel ed Emmanuel Macron condannano l’espulsione
Ben presto è giunta una risposta dall’Unione Europea. La Germania, appena appresa la notizia, ha convocato l’ambasciatore russo a Berlino. Stoccolma ha definito come “completamente infondata” la decisione di Mosca. La Polonia, invece, ammonisce Mosca sostenendo che questa espulsione potrebbe rovinare i rapporti esistenti tra le due nazioni.
Nel corso di una conferenza stampa sia Angela Merkel che Emmanuel Macron hanno condannato la decisione di Mosca con fermezza.