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Roma Pride: revocato il patrocinio della Regione Lazio

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha revocato il patrocinio della regione al Roma Pride di quest’anno, manifestazione che celebra l’orgoglio della comunità Lgbtqia+. La risposta del Partito democratico è stata di profondo sdegno: il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha invece confermato il patrocinio del Comune, nonché la sua presenza, stessa cosa per Nicola Zingaretti, ex presidente del Lazio. Il passo indietro di Rocca sarebbe dovuto secondo le sue dichiarazioni ai contenuti del documento politico dell’evento, intitolato quest’anno “Queeresistenza”; in particolare il presidente sarebbe contrario alla posizione dell’organizzazione sulla maternità surrogata, argomento presente nel documento politico del Roma Pride (“Vogliamo una legge che introduca e disciplini anche in Italia una gestazione per altri (GPA) etica e solidale, che si basi sul pieno rispetto di tutte le persone coinvolte, sulla scorta delle più avanzate esperienze internazionali e in un’ottica di piena e autentica autodeterminazione”).

In una nota della Regione si legge: “la firma istituzionale non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto”. In particolare Rocca lamenta che il patrocinio era stato strumentalizzato dagli organizzatori della manifestazione.

L’associazione Pro Vita accoglie di buon grado la revoca del patrocinio, la cui attribuzione era stata caldamente contestata. Il portavoce Jacopo Coghe ha dichiarato: “Accogliamo con favore la decisione e auspichiamo che non si ripetano più errori, che potrebbero costar caro in termini di salute, benessere e rispetto dei diritti di donne, bambini e delle famiglie italiane”.

Gli organizzatori del Pride invece hanno accusato Rocca di aver pagato un “debito elettorale”; infatti Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli ha dichiarato: “Siamo alla farsa, Pro Vita ordina e la politica esegue”. Le motivazioni della revoca sono inoltre state definite “pretestuose” in quanto la Regione conosceva bene le rivendicazioni politiche della manifestazione.

Ad appoggiare la scelta di Rocca è stato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d’Italia che ha dichiarato: “Ha fatto bene, un conto è il diritto a manifestare per le proprie opinioni, altro è pretendere che le istituzioni le condividano”. Francesco Rocca, dal suo canto, ha detto che la Regione Lazio ridarà il patrocinio al Pride se Mario Colamarino, portavoce del Pride Roma chiederà scusa.

A queste dichiarazioni risponde un comunicato pubblicato direttamente sul sito di Roma Pride: “Chiedere scusa per avere un patrocinio fittizio o azzoppato che non riconosce la dignità politica delle nostre richieste è un’offesa alla nostra intelligenza”. Mentre in un’altra dichiarazione viene comunicato che il logo della Regione Lazio non verrà tolto dal sito dal momento che la regione è “delle cittadine e dei cittadini, quindi anche nostra e non di un manipolo di talebani cattolici”.