La tradizione è pur sempre la tradizione ma quando rinnovata acquista un sapore ancora migliore. Lo dimostra una delle ricette più amate ed imitate al mondo, quella del babà. Oramai il babà è un must della cucina napoletana senz’altro, ma non vi è una pasticceria d’Italia la cui vetrina ne sia priva. Una variante che ha riscosso un clamoroso successo in Campania è il Roccobabà.
L’idea affonda le sue radici a Casale di Principe, per mano del maestro pasticciere Emilio Goglia, il quale volle reinterpretare la classica versione. Il dolce rivoluzionato è l’ideale per la stagione estiva, essendo gustoso ma fresco. Emilio propone infatti il babà travestito da semifreddo, ricoperto di crema al cioccolato e guarnito con qualche goloso ciuffetto di panna.
Il dessert deve al suo nome allo stilista Rocco Barocco, a cui il dolce è stato dedicato. Sembrerebbe che già al primo morso il dolce sia risultato allo stilista irresistibile, tanto da suscitare in Emilio il desiderio di denominarlo come lui.
Anche di questo dolce esisterebbero altre due tipologie: l’uno rivestito di crema al limone e l’altro con alla base l’Irish Coffe, il primo chiamato “LemonKatia”, in onore della cantante Katia Ricciarelli e l’altro “Dolce Giuliana”, in onore della giornalista Giuliana Gargiulo.
Sulla pagina web di Emilio è chiaramente spiegato sotto quale moto nacque questo capolavoro della’arte pasticciera, nel 1997: “Il Roccobabà ci ha portati dal vecchio al nuovo millennio e oggi è un dolce maggiorenne. Nacque per caso, in anni in cui la tradizionale pasticceria napoletana iniziava a doversela vedere con le novità e la contaminazione di altre culture. Decidemmo di rispondere a questa spinta nell’unico modo possibile, il nostro, con un prodotto che parlasse di noi.”
Il Roccobabà di Emilio resta inimitabile per quanto ci si possa sforzare di riprodurlo nelle nostre case, soprattutto alla domenica, quando il dolce in tavola proprio non può mancare.